Coronavirus, sindaco Giulivi 'pilota' vieta sport e passeggio
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Coronavirus, sindaco Giulivi 'pilota' vieta sport e passeggio. Elitrasporta malati da Lombardia e 'blinda' la sua Tarquinia
ROMA, 19 MAR - "Gli italiani hanno bisogno di misure drastiche, non hanno capito la gravità di quello che sta succedendo e di quello che ancora deve accadere. Qui a Tarquinia nei giorni scorsi sembrava di stare in vacanza, tutti in giro, al mare, in bicicletta o a correre. Per questo ho emesso una ordinanza severissima, la prima del genere in Italia, che vieta ogni tipo di attività sportiva e motoria all'aria aperta, basta passeggiate".
A parlare è Alessandro Giulivi, sindaco di Tarquinia (Viterbo), grande centro agricolo e turistico con un territorio di competenza tra i più vasti d'Italia, con 28mila ettari e 25 km di costa da controllare, circa 20mila abitanti che diventano 150mila d'estate quando le seconde case si riempiono di romani e viterbesi. Giulivi - che ha firmato l'ordinanza forse più restrittiva emessa finora da un sindaco contro il Coronavirus - è un esperto di Protezione Civile, delega che ha tenuto per sè.
Pilota di elicottero di lungo corso, il comandante Giulivi in questi giorni drammatici ha trasportato in volo notturno da Bergamo a Roma i pazienti che potevano affrontare il trasferimento verso la capitale per liberare posti nelle terapie intensive della Lombardia allo stremo. C'era lui alla guida del primo elicottero arrivato ad Amatrice la notte del terremoto, 35 minuti dopo la scossa più violenta. "Stare in prima fila nei soccorsi è il mio lavoro, so valutare le situazioni di pericolo e per questo ho deciso di intervenire con misure di contenimento del contagio molto severe quando domenica ho visto che qui a Tarquinia, anche per il bel tempo, le strade erano piene di gente, le persone facevano capannelli, come se nulla fosse".
"Ho già chiuso il cimitero, limitato gli spostamenti, chiuso i parchi e intere zone: ora ho messo uno stop anche allo sport outdoor e alle passeggiate, anche i cani si possono far uscire solo vicino a casa, non voglio vedere gente in giro con scuse di tutti i tipi. I miei concittadini, come tante altre persone in Italia, non hanno visto la tragedia che si sta consumando negli ospedali lombardi, ma io sì e sarebbe un disastro se avvenisse anche qui". Così il sindaco Giulivi ha vietato tutti gli spostamenti non necessari - come la spesa e la farmacia - e ha messo sotto controllo serrato la mobilità con tolleranza zero per chi trasgredisce.
"Sul territorio sono schierate 24 ore su 24 ottanta agenti di tutte le forse dell'ordine e della polizia locale, e una ventina di volontari della Protezione Civile ci stanno dando un grande aiuto a pattugliare tutte le strade e anche le vie di accesso a Tarquinia, compresi i comprensori marittimi del Lido e di Marina Velka". "Controlliamo perfettamente tutto il territorio - spiega il sindaco - e abbiamo trovato una coppia positiva al Coronavirus che è fuggita da Roma per venire qui nella casa al mare, marito e moglie sono stati messi in quarantena e lo stesso abbiamo fatto con le persone che erano venute in contatto con la coppia". Le maglie dei controlli sono "molto strette, qualche giorno fa abbiamo trovato un camper che proveniva da Codogno e lo abbiamo 'espulso': la tutela dei miei concittadini è quello che mi sta a cuore, non devono uscire di casa, c'è un numero verde che consegna a domicilio spesa e medicine, evitare i contatti è per ora l'unica arma di cui disponiamo", conclude Giulivi.