Coronavirus. Misure restrittive anche nelle caserme per limitare i danni del contagio
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ROMA, 14 MARZO - La peculiarità del tipo di lavoro svolto, in questo caso quello dei militari, comporta anche il rischio di poter essere contagiati nel corso di una epidemia/pandemia com’è quella attuale. Ed è questo ciò che è successo anche al numero uno dell’Esercito, il Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina (che sta bene), risultato positivo nei giorni scorsi al tampone faringeo. Da qui la necessità di continuare ad operare anche da remoto, senza abbassare la guardia, continuando a dare le giuste e necessarie direttive al personale che opera con grande impegno ed abnegazione nella battaglia contro questo difficile nemico quasi sconosciuto (COVID-19, meglio noto come coronavirus).
L’Esercito Italiano, con i suoi uomini e donne, sta fornendo un prezioso contributo alla salvaguardia della salute pubblica e lo fa in assoluta sinergia con le altre forze del paese senza lesinare tempo o risorse, proprio per questo ha ridotto al minimo essenziale la presenza nelle caserme e le attività addestrative dando, com’è giusto che sia, la priorità a questa emergenza sanitaria. Importanti anche le direttive impartite dai vertici militari al fine di prevenire gli eventuali contagi del personale in servizio: piccoli gruppi (non più di 6 persone) e a distanza di sicurezza, anche 2/3 metri; misure tese ad evitare affollamenti o code negli spazi e nei locali ad uso comune, comprese le mense; riduzione del personale presente negli uffici (1 persona); controlli sanitari sul personale mirati a prevenire la possibilità di contagio.
“In questo momento di difficoltà per la Nazione –ha detto il Generale Farina- l’Esercito ha il duplice e ineludibile obiettivo di salvaguardare la salute del proprio personale e di assicurare con tutti gli assetti disponibili un contributo concreto, immediato e senza soluzione di continuità al Paese per la gestione dell’emergenza in atto. Faccio appello al nostro senso di responsabilità, alla disciplina e alla professionalità, affinchè ciascun soldato continui ad operare con il coraggio, l’abnegazione, la determinazione ed il buon senso dimostrati fino ad oggi”
Anche il 1° Luogotenente Pasquale Fico, Delegato-Esercito COCER/Interforze (organo di rappresentanza a livello centrale), è intervenuto su questo difficile momento che vive il paese e nel suo profilo fb ha postato: “Care colleghe e colleghi di ogni ordine e grado, ho avuto una video chiamata con il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Generale Farina, sta bene e Vi porto i Suoi più affettuosi saluti. Siamo una forza al servizio della Nazione, al servizio di tutti gli Italiani, coraggio ragazze e ragazzi impegnati nell’operazione strade sicure e personale medico, infermieri, Ota/Asa/Oss che operate nei centri ospedalieri militari, state contribuendo a sconfiggere il nemico più grande del mondo…il coronavirus. Siamo sempre al Vostro fianco”
Ma torniamo all’emergenza coronavirus, una pandemia (lo ha dichiarato di recente l’OMS) che sta cambiando quasi radicalmente il nostro modo di vivere il quotidiano, e per questo aspetto cerchiamo anche di capire come lo affronta chi si trova dall’altra parte del campo, ossia di coloro che sono proiettati in prima linea nella difesa della salute pubblica, parliamo delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate.
Proprio per poter garantire un alto livello di sicurezza nel contrasto all’emergenza virus, l’Esercito, ma anche le altre forze armate, hanno diramato specifiche linee guide finalizzate a rendere sempre pronto ed efficiente l’apparato militare. La linea d’azione seguita è quella volta a creare un bacino di forze che sia pronto a rispondere con immediatezza alle attivazioni da parte della Autorità di Pubblica Sicurezza andando a incrementare, se l’esigenza lo richiede, il dispositivo già impiegato nella nota operazione “Strade sicure”, così come già avvenuto nelle località definite zone rosse (Lodi, Bergamo e Vò Euganeo). Un lavoro prezioso e costante quello svolto da tutto il personale dell’Esercito, un lavoro svolto nel silenzio ma con grande professionalità, un lavoro che ancora una volta conferma di essere l’elemento portante di una Forza Armata, sempre più coesa e pronta ad affrontare qualsiasi sfida per la sicurezza interna ed esterna dell’Italia.
(Pasquale Rosaci)