Coronavirus, l’indagine sui prodotti più venduti durante la pandemia
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L’emergenza Coronavirus ha cambiato profondamente le nostre abitudini quotidiane, anche quelle relative ai consumi. Impossibilitate ad uscire, sempre più persone si sono rivolte all’e-commerce per i propri acquisti e le ricerche degli utenti hanno interessato i prodotti più disparati: dalla miglior griglia elettrica ai dispositivi medici altamente specializzati.
Durante il periodo del lockdown, gli acquisti online degli italiani sono aumentati addirittura dell’80%. Ci sono stati cambiamenti anche nelle categorie di prodotti ricercati: la crescita delle vendite ha interessato alcuni settori più di altri, e le indagini in proposito hanno svelano risultati talvolta sorprendenti.
I settori in crescita
L’impennata ha riguardato soprattutto il settore alimentare, quello dei beni per la casa e per la persona e i farmaci senza l’obbligo di prescrizione.
Con i supermercati presi d’assalto e il rischio di lunghe code, sempre più clienti si sono riversati sul web per acquistare soprattutto generi di prima necessità. La grande distribuzione ha reagito a questa crescita della domanda sviluppando o potenziando le consegne a domicilio.
Sono aumentate in particolare le vendite di alimenti a lunga conservazione come acqua, succhi, bibite, tè, caffè e pane, pasta e farina.
A subire un deciso aumento sono stati anche i cosiddetti “comfort food”, ovvero quei cibi in grado di appagare il corpo e lo spirito: cioccolato, insaccati, prodotti da forno, dolci e così via.
I segmenti in calo
Non sorprende che vi sia stato un drastico calo negli acquisti di beni e servizi legati al turismo: biglietti aerei e del treno, prenotazioni alberghiere e pacchetti per le vacanze.
Anche l’industria dei prodotti cosmetici ha subito perdite importanti, così come l’abbigliamento, che da sempre faceva grande affidamento sull’e-commerce.
Abiti e accessori sono le categorie più penalizzate nelle ricerche online e avrebbe perso almeno il 32% del traffico sui siti dedicati dopo l’inizio della quarantena.
Boom di acquisti di gadget durante la pandemia
Vi sono poi alcuni prodotti, prima sconosciuti ai più o acquistati solo in casi di necessità particolari, che hanno visto una crescita improvvisa della domanda. Tra questi rientrano soprattutto prodotti sanitari quali mascherine o il saturimetro.
A causa dell’aumento delle richieste, i saturimetri sono diventati praticamente introvabili durante la pandemia.
Questi piccoli dispositivi sono utilizzati dai medici per valutare se il paziente riceve abbastanza ossigeno e, nel caos dell’emergenza sanitaria, sempre più persone ne hanno acquistato uno, dal momento che basta collegarlo al dito o alle estremità del corpo per effettuare la misurazione.
L’uso fai da te di questi dispositivi medici è però poco utile se non si sanno leggere correttamente i dati, o se l’uso del saturimetro e la revisione dello stesso vengono fatti nel modo sbagliato.
Oltre ai dispositivi sanitari, i dati rivelano anche un forte interesse per i gadget elettronici come stampanti, tablet o pc portatili, indispensabili per lo smart working durante la pandemia.
La crescita ha interessato anche prodotti per la casa. Le persone hanno riscoperto il piacere di cucinare e tra i prodotti più acquistati ci sono state piastre e grill elettrici, robot da cucina e altri accessori per uso domestico.
Un antidoto contro la crisi
Fino ad oggi è stato sfruttato solo in parte il potenziale di internet per il commercio online e c’è da aspettarsi che la sua crescita continuerà nei prossimi mesi.
I tempi difficili che stiamo vivendo convinceranno molte aziende e commercianti a spostarsi sul web per sfruttare le possibilità esistenti e trovare nuove opportunità di business.
Internet continuerà ad essere un antidoto importante anche per il futuro che verrà, se sapremo rispondere e adattarci alle sfide del cambiamento.