Corea del Nord: cresce la tensione, il Giappone prepara gli anti-missile
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TOKIO, 09 APRILE 2013 - Nella giornata di ieri, Seul aveva ipotizzato che la Corea del Nord potesse mettere in atto un quarto test nucleare. «Il ministro della Riunificazione, Ryoo Kihl-jae, aveva spiegato: Ci sono segni di un'attività non abituale, con movimento di uomini e mezzi, nei pressi della base di Punggye-ri».
In serata, però, è stato chiarito che, secondo le fonti del governo sudcoreano, il regime di Pyongyang potrebbe lanciare un missile il 10 Aprile. Mentre si ferma il complesso industriale congiunto di Kaesong, poichè sono stati richiamati i 53 Mila operai nordcoreani, questa mattina è arrivata la conferma che il Giappone ha collocato due batterie anti-missile nel centro di Tokio ed intanto due caccia torpedinieri perlustrano il mare al fine di poter contrastare un eventuale attacco.
Putin ha allertato Pyongyang facendo sapere che un conflitto nucleare avrebbe ripercussioni catastrofiche, tanto da far sembrare, a confronto, l'incidente alla centrale di Chernobyl «Una fiaba per bambini». L'invito rivolto dalla Russia è quello di mantenere la calma, poichè «Esiste realmente la minaccia di un conflitto atomico».[MORE]
Il rapporto tra Pechino e la Corea del Nord, intanto, si incrina sempre di più: viene richiesto a Kim Jong-un di garantire l'incolumità dei cittadini cinesi ed anche di trovare una soluzione senza l'aiuto della Cina, sebbene in assenza del suo supporto, il regime di Pyongyang potrebbe crollare. Il governo cinese teme pertanto che, se avvenisse, la popolazione nordcoreana inizierebbe una migrazione verso Pechino.
I cinesi non intendono correre questo rischio ed allo stesso tempo, i politici più anziani temono che gli Stati Uniti possano prendere il controllo della penisola coreana qualora Kim Jong-un venisse sconfitto. Ciò nonostante, la Cina non si schiererebbe contro il Giappone, gli Stati Uniti e la Corea del Sud, al fine di non peggiorare la situazione orientale. Per questa ragione, qualora scoppiasse il conflitto, l'asse tra Pyongyang e Pechino potrebbe spezzarsi definitivamente.
Dopo la richiesta di un intervento deciso, avvenuta da parte di Obama, Xi Jinping, neopresidente cinese, ha affermato: «A nessun paese dovrebbe essere consentito di diffondere caos in un’area geografica e minacciare la pace mondiale per un egoistico ritorno».
Il segretario generale dell'Onu, il sudcoreano Ban Ki-moon, che invita a mantenere la calma, incontrerà quest'oggi alle ore 11.00 Papa Francesco. Il Pontefice ha fatto sapere che non è prevista un'agenda, ma che durante l'incontro, il tema principale che verrà affrontato sarà quello della pace.
L'APPROFONDIMENTO: Corea del Nord: riecheggiano i vecchi venti di guerra all'altezza del 38esimo parallelo
(Foto da ctvnews.ca)
Alessia Malachiti