Coppia dell'acido, Levato: "Portatemi da don Mazzi". Boettcher riconosce il figlio
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MILANO, 20 AGOSTO 2015 - Alexander Boettcher, il broker condannato a 14 anni insieme alla compagna Martina Levato per aver aggredito e sfigurato con l'acido l'ex fiamma di lei, Pietro Barbini, ha ufficialmente riconosciuto il figlio Achille. Due funzionari del Comune di Milano si sono recati stamane al carcere di San Vittore, dove Boettcher è detenuto, per registrare la sua richiesta dello status di paternità. Secondo fonti interne a Palazzo Marino, la pratica, inizialmente bloccata per via di alcuni problemi di ordine burocratico, è stata autorizzata, dopo che il sindaco Giuliano Pisapia, tutore legale del bambino, e il pm Marcello Musso si sono a lungo confrontati, mettendo a punto i dettagli della procedura. Il Tribunale di Milano, in sessione feriale, ha fino a ora respinto la richiesta di Boettcher di vedere il figlio. [MORE]
Martina Levato ha chiesto intanto di essere trasferita insieme al figlio avuto da Boettcher nella comunità di don Antonio Mazzi. Secondo quanto si apprende, nelle prossime ore il suo legale presenterà un'istanza al Tribunale dei minori. In alternativa, la bocconiana avrebbe indicato l'Icam, la struttura per madri detenute.
Il sacerdote si è detto pronto "ad accogliere la mamma con il bambino: lo abbiamo detto in passato e lo confermiamo anche oggi". "Lo abbiamo dichiarato senza incertezze e ripetuto in tutti i toni - ribadisce don Mazzi - Vedremo cosa deciderà il giudice, per il momento sono soltanto ipotesi. Nel caso, la struttura che potremo dedicare alla giovane e al suo bambino sarà adatta e soprattutto riservata, per consentire la sua uscita da questo can-can mediatico".
Martina Levato potrebbe essere dimessa domani. A sostenerlo, fonti interne alla clinica Mangiagalli dove la donna è attualmente ricoverata insieme a suo figlio, nato nella notte tra il 14 e il 15 agosto scorsi. "Mamma e bambino stanno benissimo - dicono i sanitari - e, in condizioni normali, sarebbero potuti uscire già ieri".
Il problema è che "in una situazione come questa, dove non è ancora certo il luogo in cui saranno trasferiti, abbiamo preferito trattenerla un paio di giorni in più".
Quasi certamente domani, quindi, l'ospedale dichiarerà 'dimissibili' mamma e bambino. "Verosimilmente - confermano dalla Mangiagalli - a meno di complicanze, la dichiarazione verrà comunicata entro la giornata di domani al tribunale e agli altri attori competenti. A quel punto, starà a loro trovare la soluzione più idonea per loro".