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NAPOLI, 19 gennaio - L’andata dei quarti di finale della Coppa Spagnola termina, come è ormai consuetudine, con la vittoria del Barcelona. Proprio come nella sfida di campionato, è il Real a passare in vantaggio dopo pochi minuti, approfittando di un erroraccio del portiere Pinto che si lascia sfilare sotto le gambe un tiro dalla sinistra, non così irresistibile, di CR7.[MORE]
Dopodiché il Barca comincia il suo pasè y control: palo di Alexis Sanchez di testa, imbeccato in area da un lob fantastico di Fabregas; pareggio di Puyol con colpo di testa al centro area su calcio d’angolo; palo di Iniesta con tanto di deviazione madridista e calcio d’angolo non dato; vantaggio di Abidal su lob stupendo di Messi.
Tutto qui? Beh…ho dimenticato giusto un palo esterno colpito da Benzema di testa quando si era ancora in parità, poi la partita non è stata certo memorabile, nonostante si affrontassero la squadra più titolata al mondo contro quella più forte al mondo.
Che il Barcelona non sia nel periodo migliore è ormai cosa nota.
Stenta a vincere in campionato, anche contro squadre di medio-bassa classifica, ed è arrivata ad accumulare un pesante -5 dagli storici rivali in maglia bianca; lo stesso Messi, pur fresco di 3° Pallone d’Oro consecutivo, non è al massimo della forma fisica, ed è subito evidente se si vede la prestazione di ieri sera; insomma ad oggi non è certo la squadra irresistibile che siamo abituati ad ammirare ormai da anni, eppure è sufficiente un Barca al 70% per battere questo Real.
Unica menzione positiva per Alexis Sanchez: chi dubitava che fosse pronto per una squadra stellare come il Barca, deve indubbiamente ricredersi, poiché riesce a brillare da solo anche quando le altre stelle sono evidentemente offuscate.
Capitolo Merengues: per quanto detto finora, ti aspetteresti un Real pronto ad approfittare del momento di debolezza degli odiati rivali azulgrana…pensieri tipo “siamo finalmente primi in classifica con 5 punti di vantaggio e loro arrancano contro le piccole…battiamoli in Coppa così non si sentono più tanto invincibili e magari ne risentono anche psicologicamente…e poi è arrivato il momento di mettere un freno a questi spocchiosi ballerini del pallone, tutte finte di corpo e tocchettini!”
Ed invece…beh ho l’impressione che quei pensieri abbiano come uniche menti proprietarie i tifosi, poiché, come sempre da quando c’è Mourinho in panchina, il Real non fa altro che cercare di buttare giù gli avversari con calcioni, spinte, manate e falli di ogni tipo, senza rendersi minimamente conto che, se giocassero a pallone come possono, probabilmente le sfide con il Barca non avrebbero sempre lo stesso epilogo.
Una cosa che viene però da pensare, guardando queste partite, è che bisognerebbe essere meno indulgenti e molto più severi con chi cerca solo di fare del male agli altri: Messi viene atterrato da dietro con un calcione di Carvalho che merita il rosso diretto e viene solo ammonito, lo stesso Carvalho poco dopo commette un altro fallo da espulsione e non viene neanche ammonito, per non parlare di Pepe che cerca volontariamente di pestare con i tacchetti la mano di Messi (a terra per l’ennesimo fallo subito!) e ci riesce restando impunito!!
Messi è ormai un patrimonio del calcio mondiale, dovrebbe essere tutelato maggiormente da chi non è in grado di fermarlo se non facendogli male!
Un commento su Pepe: è difficile ricordare se negli anni ci sia stato un giocatore così falloso e simulatore allo stesso tempo!
Si rotola a terra per un minuto e mezzo nella propria metà campo, costringendo l’arbitro a fermare l’azione offensiva del Barcelona, per poi scoprire nel replay che il dolore insopportabile al volto era causato da una ditata di Fabregas sulla spalla! SCANDALOSO!!!
Concedetemi di fare mie, le parole del commentatore sky Riccardo Trevisani, incredulo dopo aver visto il replay del pestone di Pepe, cercato e trovato sulla mano di Messi: “è INDECENTE che Messi e Pepe siano definiti entrambi calciatori!”
Da amante del calcio, è un peccato vedere una squadra dalla storia incredibile e ineguagliata finora, ridotta ad una banda di “pestatori reazionari”, e credo che anche i tifosi siano stanchi, non tanto di perdere, ché nel calcio può capitare, quanto di dimostrarsi sempre lontani anni luce dagli storici rivali catalani, soprattutto dal punto di vista meramente calcistico.
Resto dell’idea che, comunque finisca la Liga, questo sarà l’ultimo anno in Spagna di Mourinho (con buona pace dei tifosi madridisti tutti!): se vince il campionato esce di scena da vincente, come tanto gli piace fare e potrà vantarsi di aver battuto la squadra più forte del mondo (almeno ai punti!); se si fa recuperare dal Barca, non ha più scuse e gli conviene farsi da parte una volta per tutte.