"Coop connection": Un manifesto contro l'ipocrisia della società odierna
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LAMEZIA TERME 18 OTTOBRE - «Non si muove foglia che coop non voglia». Comincia così il libro di Antonio Amorosi “ Coop connection. Nessuno tocchi il sistema. I tentacoli avvelenati di un’economia parallela”, presentato al Circolo di Riunione di Lamezia Terme, presieduto da Felice Iannazzo. Amorosi è un giornalista, nato a Ludwigsburg, in Germania, che a soli 34 anni, nel 2004, è stato assessore alle Politiche abitative del Comune di Bologna con Cofferati sindaco , ma dopo 18 mesi si è dimesso dopo aver denunciato il corrotto sistema politico amministrativo locale che, scavalcando le graduatorie assegnava una percentuale elevata di alloggi popolari per via politica- «Il libro è un manifesto – per Giancarlo Costabile, docente dell’Unical - contro l’ipocrisia di una società che sceglie di vivere nell’inganno nel quale trova la sua identità».[MORE]
Si tratta della prima inchiesta sulle cooperative italiane, sparse da Nord a Sud, collegate soprattutto alla LegaCoop, aventi gangli ovunque come nella distribuzione, nelle grandi opere, nelle assicurazioni, e datrici di lavoro a più di un milione di persone maturando un fatturato di 151 miliardi e l' 8 per cento del Pil, più del Prodotto interno lordo dell' intera Ungheria.
Soltanto in quest’ultimo periodo, dopo anni di silenzio, sono emerse le contraddizioni e le imbarazzanti deviazioni delle cooperative, che garantiscono lavoro, potere, soldi e continuità politica, speculando su un business protetto in cui sfruttamento, corruzione, speculazione finanziaria non sono stati mai denunciati perché coperti dal marchio della legalità. «Le grandi holding coop, che giocano in borsa, ha spiegato Amorosi - possono eludere il fisco per legge.
Per Costituzione con un’evasione sistematica, certificata perché sulla carta sono enti che svolgono attività mutualistica». Pertanto «il libro – ha commentato l’avvocato Fabrizio Falvo - è crudo, scioccante, inquietante e vede violare l’innocenza di quelli che consideravano le cooperative in maniere diverse». Il libro è un tentativo di far luce sul mondo delle cooperative e sul sistema perverso della gestione del potere che sta dietro di esse. Un potere che permette alle cooperative di allearsi con le mafie locali, pilotare appalti, persino arricchirsi sulle spalle degli immigrati e di alterare gli equilibri di mercato e imporre le proprie prerogative grazie alla commistione tra un Partito ( Pd), l’ impresa (coop), lo Stato e la distratta magistratura.
Attraverso un minuzioso e capillare lavoro, l’autore fornisce i nomi e chiarisce i meccanismi della perversità allo scopo di fornire «gli strumenti per fare delle scelte anche se i fatti, portati alla luce, restano fatti perché il racconto è distante dalla realtà, per investire, per capire dove andiamo». Coop connection vuol dare voce a quei valori di legalità per i quali si batte da anni con l’approvazione della Legge Lazzati il giudice Romano De Grazia, presidente aggiunto della Suprema Corte di Cassazione, che , tra l’altro, ha affermato che oggi «la cooperazione è diventata quasi una associazione a delinquere» per cui è necessario «sapere usare bene la legalità».
Foto: Amorosi - Iannazzo - De Grazia- Falvo - Costabile
Lina Latelli Nucifero