Contrari al decentramento dei Ministeri. Ma se così dev'essere, cos'è previsto per Catanzaro?
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Catanzaro 25 luglio 2011 - Pensavamo che la proposta di Bossi di decentrare qualche ministero da Roma al Nord fosse la classica “boutade” estiva. Invece, proprio da qualche giorno presso il palazzo reale di Monza sono stati realizzati i distaccamenti dell’Economia, delle Riforme, della Semplificazione e del Turismo. Un saccheggio della Capitale d’Italia, tanto più che si tratta di un’iniziativa assolutamente inutile e dispendiosa per tutti, utile solo ad Alberto da Giussano il quale, ultimamente, aveva un po’ spuntato il suo fiero spadone.[MORE]
La linea del nostro movimento è improntata al rispetto di ruoli, funzioni e competenze, per cui mal comprendiamo gli annacquamenti che il Carroccio tenta di inserirvi per depotenziare la Capitale nazionale. E il fatto che Calderoli abbia voluto precisare che anche nel Sud sarà replicata questa operazione, non toglie gravità al progetto leghista, cui il Governo ha dovuto soggiacere con non pochi mal di pancia, pena la fuoriuscita della Lega dall’Esecutivo.
Tuttavia se questa è davvero la linea che intende seguire il Governo, e se Calderoli dice il vero, allora è lecito attendersi il distaccamento di altri Ministeri anche al Sud, per evitare – proprio nel centocinquantesimo dell’unità nazionale – un’ulteriore frattura Nord-Sud.
A questo punto, dopo aver sperato che lo smembramento delle funzioni delle Capitale fosse solo uno spot elettorale, non possiamo e non vogliamo subire l’ennesimo smacco. Durante il Regno delle Due Sicilie i principali centri meridionali erano Napoli, Bari, Catanzaro e Palermo: potrebbero dunque essere queste le sedi cui destinare alcuni Ministeri, per esempio il Turismo, i Beni e le Attività Culturali, il Lavoro e le Politiche Sociali. E soprattutto le Infrastrutture, giacché la Calabria e il Sud sono sempre state escluse dalla realizzazione di opere importanti, senza le quali è impossibile crescere economicamente e socialmente.
Chiediamo dunque ai parlamentari catanzaresi di vigilare scrupolosamente affinché, se decentramento sarà, e sempre che la Calabria sia inclusa in tale decentramento, la scelta della sede non sia figlia del solito rozzo criterio della politica più forte e più furba, ma segua la logica delle cose. Non vorremmo che anche questo innovativo Festival dei Ministeri si trasformi nell’ennesimo affronto al capoluogo e vada ad incancrenire quell’insano e anomalo duopolio esistente in Calabria tra Catanzaro e Reggio.
Movimento Civico “Catanzaronelcuore”