Conte va all'attacco sul Mes, 'tutti i ministri sapevano' Salvini, 'si vergogni'. Bagarre in aula
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ROMA, 3 DICEMBRE - Conte va all'attacco nell'informativa al Parlamento sul fondo salva-Stati. 'Tutti i ministri sapevano, nessuno della Lega ha mai obiettato. Le Camere sono sempre state informate e nessun documento è stato firmato'. 'O ha mentito Gualtieri o ha mentito Conte o non ha capito Di Maio', la replica di Salvini, che ha chiuso il suo intervento al Senato con un 'si vergogni!'.
Nella riforma del fondo, difesa dalla presidente della Bce Lagarde, Di Maio vede 'criticità evidenti'. Mentre su Conte nasce un nuovo caso per i documenti annunciati dalle Iene sul suo rapporto con Guido Alpa. 'Nessun conflitto di interessi, una storia vecchia', taglia corto il premier alla presentazione del libro Photoansa 2019.
InterventoIl premier Conte: "Sono qui per l'informativa sulle modifiche al Mes non solo perché doverosa dopo la richiesta ma anche perché' ho sempre cercato di assicurare una interlocuzione chiara e trasparente con Il Parlamento". Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Aula alla Camera per le comunicazioni sul Mes che attacca l'atteggio dell'opposizione sulla vicenda. L'informativa è anche a Palazzo Madama.
Ministro della Lega obiettò'
"Sono qui per l'informativa sulle modifiche al Mes non solo perché doverosa dopo la richiesta ma anche perchè' ho sempre cercato di assicurare una interlocuzione chiara e trasparente con Il Parlamento". Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Aula alla Camera per le comunicazioni sul Mes che attacca l'atteggio dell'opposizione sulla vicenda. L'informativa è anche a Palazzo Madama.
"Chi è all'opposizione - attacca Conte - sta dando prova di scarsa cultura delle regole e mancanza di rispetto per le istituzioni ". "E' stato anche detto che il Mes sarebbe stato già firmato, e per giunta di notte. Anche chi è all'opposizione ha compiti di responsabilità".
"Una falsa accusa di alto tradimento della Costituzione - puntualizza - è questione differente dall'accusa di avere commesso errori politici o di avere fatto cattive riforme: è un'accusa che non si limita solo a inquinare il dibattito pubblico e a disorientare i cittadini, è indice della forma più grave di spregiudicatezza perché pur di lucrare un qualche effimero vantaggio finisce per minare alle basi la credibilità delle istituzioni democratiche e la fiducia che i cittadini ripongono in esse". Lo dice il premier Giuseppe Conte nelle comunicazioni in Aula alla Camera sul Mes.
"Mi sembra quasi superfluo - ha detto in un altro passaggio - confermare a quest'Aula un fatto di tutta evidenza, ossia che né da parte mia né da parte di alcun membro del mio Governo si è proceduto alla firma di un trattato ancora incompleto: nessun trattato è stato infatti ancora sottoposto alla firma dei Paesi europei".
"Mi sono sorpreso, se posso dirlo, non della condotta del senatore Salvini, la cui "disinvoltura" a restituire la verità e la cui "resistenza" a studiare i dossier mi sono ben note, quanto del comportamento della deputata Meloni" nel "diffondere notizie allarmistiche, palesemente false" sul Mes.
Il premier Conte è tornato sul Mes alla presentazione del libro photoansa 2019: "c'è stata molta mistificazione, e sono rimasto sorpreso del fatto che la polemica politica possa colorarsi fino a questo punto. Far passare un messaggio di alto tradimento senza che venga chiesto "ma come"? A parte che alto tradimento è una figura giuridica che si addice al presidente della Repubblica. Perché alto tradimento? Perché non c'è stato coinvolgimento? Oggi in Aula tutto è stato dimostrato" in senso contrario. "Ovviamente un negoziato come quello del Mes ha offerto tante insidie, ma le abbiamo tutte scansate. Per il resto entriamo nella sfera dell'opinabile".
Sul Mes o ha mentito Gualtieri, o ha mentito Conte o non ha capito Di Maio. Se qualcuno ha mentito credo sia stato Conte perchè Gualtieri non c'era". Lo afferma il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando con i giornalisti al Senato prima del dibattito nell'aula di Palazzo Madama, sull'informativa del premier Giuseppe Conte sul Mes.
"Nel Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2019 - ha ricordato Conte - è stata presentata e illustrata nel dettaglio la "Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2018" in cui si parlava della trattativa condotta anche del Mes. In Cdm, sottolinea, "nessuno dei ministri presenti, compresi quelli della Lega, ha mosso obiezioni sul punto e, in particolare, sulla relazione da presentare alle Camere".
Durante l'informativa del presidente del Consiglio sul Mes nell'Aula della Camera la tensione è altissima. Conte è più volte interrotto dagli applausi della maggioranza e dalle proteste della opposizione. Accanto ai banchi della presidenza ci sono diversi commessi pronti ad intervenire in caso di disordini.
I deputati del Pd applaudono quando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte cita il ringraziamento che il senatore della Lega Alberto Bagnai gli fece durante l'esame del Mes al Senato. Immobili i deputati della Lega.
Il premier ha ricordato di aver riferito sul Mes "il 19 marzo 2019, nel corso delle comunicazioni alle Camere in vista del Consiglio europeo del 21 e del 22 marzo, benché quel Consiglio, a differenza di quello di dicembre, non avrebbe avuto un corrispettivo in forma di Eurosummit, mi sono ugualmente soffermato diffusamente sul tema, in ragione dell'assoluto rilievo della questione per il futuro assetto economico e finanziario dell'Unione europea, mosso dalla consapevolezza di quanto fosse decisiva un'interlocuzione costante con il Parlamento. Neanche in quell'occasione, né al Senato né alla Camera dei deputati, risultano richieste di ulteriori approfondimenti da parte dei parlamentari intervenuti in discussione generale o in dichiarazione di voto".Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Aula alla Camera per le comunicazioni sul Mes che ricorda: "Nelle comunicazioni del 19 giugno, in vista dell'Eurosummit che si è tenuto a Bruxelles il 21 giugno, ho nuovamente affrontato il tema, anche perché un generale consenso sulla bozza era stato raggiunto il 13 giugno dai Ministri dell'Economia dell'area euro".
"In merito al pericolo di un automatismo nella ristrutturazione del debito che verrebbe introdotto dal trattato riformato, è opportuno ribadire - come ha chiarito il ministro Gualtieri - che il nuovo trattato non modifica affatto la disciplina relativa al coinvolgimento del settore privato nella eventuale ristrutturazione del debito pubblico del paese che beneficia dell'assistenza finanziaria del Mes".
"Il nuovo Trattato, lascia a una valutazione tutt'altro che automatica la verifica della sostenibilità del debito e delle condizioni macroeconomiche dei paesi beneficiari dell'intervento del MES, coerentemente con quanto preteso dall'Italia che si è opposta ad altri paesi che avrebbero invece voluto maggiori automatismi".
"In conclusione, considerando i numerosi interventi svolti, in Assemblea e nelle commissioni parlamentari, sia alla Camera sia in Senato, possiamo convenire che le accuse, mosse in questi giorni da diversi esponenti politici di opposizione, circa una carenza di informazione e di consultazione sulla questa materia così sensibile, siano completamente false".
"Il Conte Pinocchio": si legge in un cartello decisamente artigianale, fatto con un foglietto di carta, che tutti i senatori della Lega si sono passati di mano a vantaggio dei fotografi in tribuna mentre il presidente del Consiglio ignaro teneva la propria informativa sul Mes. Il premier non si è accorto di niente, ma in Aula si è levato un brusio e si sono sentiti commenti fino a quando la presidente Elisabetta Alberti Casellati ha chiesto la rimozione del cartello sospendendo la seduta.
Matteo Salvini annuncia nell'Aula del Senato che i risultati delle menzogne del Mes ricadranno sulla testa dei risparmiatori italiani, e il presidente del Consiglio, che prima non lo degnava di uno sguardo, prende dei faldoni di carte che aveva davanti li alza e li abbassa e poi li fa cadere sul banco del governo.
"Parentesi..."Si vergogni": Salvini, ha chiuso così il suo intervento nell'aula di Palazzo Madama, dopo l'informativa del premier, Giuseppe Conte sul Mes.