Conte e Di Maio sul caso Regeni all'assemblea internazionale dell'ONU
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NEW YORK, 23 Settembre - Giuseppe Conte e Luigi Di Maio oggi in arrivo a New York per l'assemblea generale delle Nazioni Unite. La kermesse che ha come protagonisti tutti i leader mondiali, è l'occasione internazionale per eccellenza dove tutti i capi di stato e i Ministri degli Esteri hanno per confrontarsi ed avere la possibilità di scambiare idee e informazioni ufficiali e non, che si consumano nei corridoi dei Palazzi.
Per Giuseppe Conte al palazzo di vetro, si tratta di un secondo battesimo, completamente diversa è la sua funzione di Capo di Governo, rispetto ad un anno fa con l'alleanza giallo-verde oramai conclusasi. Per Di Maio, alla prima uscita ufficiale e fuori porto da Ministro degli Esteri si è trattato di una vera e propria missione nella cena tra i ministri del G7 offerta dal Segretario di Stato americano Mike Pompeo, atteso prossimamente nel nostro Paese. All'ex vice Premier è toccato confrontarsi su dossier scottanti, che saranno sul suo tavolo di lavoro al rientro alla Farnesina, come quelli sulla Libia, l'Iran, la Siria, l'Afghanistan, la Corea del Nord ed il Medio Oriente e sul caso Regeni. L'omicidio di Giulio Regeni è stato commesso in Egitto tra gennaio e febbraio 2016. L'assassinio di Giulio Regeni, perché di questo si tratta, assassinio, ha dato vita in tutto il mondo e soprattutto in Italia, a un acceso dibattito politico sul coinvolgimento nella vicenda e dei depistaggi successivi, attraverso uno dei suoi servizi di sicurezza, dello stesso governo egiziano. Tali sospetti hanno costituito motivo di forti tensioni diplomatiche con l'Egitto. "Il primo incontro che abbiamo avuto io e il presidente Conte stamattina è stato con Al Sisi e ovviamente al centro dei colloqui c'è stato il caso Regeni. Noi ci aspettiamo dall'Egitto risposte il prima possibile su come intendano colpire i colpevoli di quel delitto, l'Italia non si arrenderà fin quando non ci sarà un chiaro epilogo sulla vicenda e si arriverà alla verità, con la giusta punizione per i colpevoli. ", queste le prime parole del leader dei 5 Stelle.
Un caso che necessita della verità, per Giulio, per la sua famiglia, per l'Italia intera.
Di Maio si è anche cimentato nel ribadire la linea dell'Italia sull'emergenza immigrazione, partendo dalla necessità di una ridistribuzione automatica dei migranti in tutta l'Europa, per sopperire al problema che invade la penisola, ormai da troppo tempo essendo il ponte di congiunzione tra l'Africa e il Vecchio Continente.
Laura Fantini
fonte immagine adnkronoss.com