Consultazioni, giovedì e venerdì il secondo round al Quirinale
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ROMA - 10 APRILE Dopo l’annuncio di una pausa di riflessione con cui Mattarella ha chiuso il sipario sul primo giro di consultazioni, nelle giornate di giovedì e venerdì i leader saranno nuovamente chiamati al Colle per fare il punto della situazione.
Questa volta l’ordine di presentazione sarà invertito: durante la prima giornata il Presidente della Repubblica si concentrerà sul dialogo con le forze politiche, per chiudere incontrando nella giornata di venerdì le alte cariche costituzionali, quando sarà il turno dei presidenti Fico e Casellati e il presidente emerito Giorgio Napolitano.
Il centro destra rimane unito e si presenterà al Colle come una coalizione compatta. L’ultimo ad essere ascoltato, sarà il M5S a cui Mattarella riconosce il peso politico rappresentato nello scenario attuale.
Il Quirinale non si fa aspettative, la possibilità di raggiungere un’intesa al termine di questo secondo tentativo di colloqui rimane comunque molto bassa. [MORE]
I giorni che sono stati concessi per valutare più responsabilmente la situazione, le eventuali convergenze programmatiche e le possibili soluzioni per dare vita a un governo non sembrano aver smosso la situazione di stallo.
Sono soprattutto Di Maio e Salvini ad allontanarsi dall’ipotesi di un incontro dopo gli attriti degli ultimi giorni.
Il leader dei pentastellati da una parte aspetta chiarimenti dalle altre forze politiche: “Ci diano una risposta, dobbiamo iniziare a lavorare”. Mentre dall’altro fronte, la posizione di Salvini sembra molto chiara: “Al di là dei veti o delle simpatie, facciamo qualcosa o no? Se la risposta è no, i numeri sono numeri, si torna al voto".
Insomma, la minaccia di un ritorno alle urne è sempre presente. Ma prima i partiti devono metabolizzare le regole del sistema proporzionale che non funziona senza un tentativo di discussione su possibili coalizioni.
Tenendo in considerazione la situazione di impasse tra Lega e Movimento 5 Stelle e la ribadita indisponibilità del Pd ad ogni ipotesi di far parte della maggioranza, si preannuncia una fumata nera anche dopo il secondo giro di consultazioni.
Intanto si fa strada l’ipotesi di un “terzo nome” come soluzione al dibattito in corso.
Tra le proposte spicca quella di Giovanni Maria Flick, ex presidente della corte costituzionale ed ex ministro Prodi, che dichiara: “Sarei un buon premier come tanti altri. Di certo so che il termine 'contratto' in politica non mi piace".
Inoltre, durante la registrazione “Roma InConTra”, si scaglia contro i leader impegnati nelle consultazioni che considerano solo come un rituale, senza essersi accorti che la campagna elettorale è finita da un po’.
Fratini Rachele
Fonte immagine: aise.it