Consultazioni, Luigi Di Maio: "Spero di incontrare Lega e dem"
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ROMA 4 MARZO - Luigi Di Maio continua a con il suo diktat. Nel suo ultimo post su Facebook si legge: “spero di incontrare presto i leader del Pd e della Lega. Quello che offriamo non è un inciucio ma un contratto alla tedesca”.
Insomma, lo scopo del leader pentastellato a un mese dalle elezioni è chiaro: trattare sì, ma a patto che si rispettino le sue condizioni.
E mentre riveste i panni dell’uomo del dialogo, si dimentica di prestare attenzione all’ascolto delle altre forze politiche.
Il disegno tracciato è quello di un governo dove rivestirebbe il ruolo di premier o con l’appoggio della Lega, ma senza Berlusconi, o con il sostegno dei dem, ma senza Renzi.
Di Maio, inoltre, si rivolge singolarmente ai due partiti.
La Lega in qualità di forza politica più votata all'interno di una coalizione di centrodestra deve decidere da che parte stare: “se contribuire al cambiamento o se invece rimanere ancorata al passato e a Silvio Berlusconi, un uomo che ha già avuto la possibilità di cambiare l'Italia e non lo ha fatto" chiarisce il candidato premier Luigi Di Maio.
Anche il Pd viene posto di fronte ad una scelta: stare con Renzi o liberarsene e scegliere l’alleanza con i 5 Stelle.[MORE]
Non sono tardate le reazioni del Partito Democratico.
Andrea Romano tuona contro Di Maio: “il metodo Casaleggio funziona solo a casa dei pentastellati. Nel Pd è ancora diffusa l’abitudine di discutere in totale libertà cosa è giusto o sbagliato per il partito”. L’esponente dem condanna anche “questa smania di fare il premier a qualunque costo tanto” facendo finta di non accorgersi della differenza abissale che separa non solo i programmi, ma la cultura politica stessa della Lega e del Pd: “l’ambizione può giocare brutti scherzi. Il duro monito di Di Maio appare come un goffo tentativo di intimidazione di chi è ossessionato solo dalla ricerca del potere”, conclude Romano nel suo intervento nell’editoriale “Democratica”.
Le reazioni da parte della Lega appaiono più moderate.
Salvini esclude un divorzio con il leader di Forza Italia, non vuole e non può. Il rischio di fare da stampella ai 5 Stelle sarebbe troppo alto.
Inoltre, in risposta a Di Maio, il segretario del Carroccio ricorda che: “a differenza dei 5 stelle, la Lega esclude qualsiasi alleanza di governo col Pd bocciato dagli italiani”.
Contro le imposizioni e i veti del Movimento 5 Stelle, Salvini sottolinea che la coalizione che ha preso più voti è quella di centrodestra: o si riparte da qui o si ritorna alle urne.
Rachele Fratini
Fonte immagine: opinione.it