Confcommercio, in Italia pressione fiscale al 54%: record fra economie sviluppate
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ROMA, 25 LUGLIO 2013 – L'Ufficio Studi Confcommercio - in occasione di un convegno a Roma su pressione fiscale ed economia sommersa – ha lanciato un monito sulla pressione fiscale italiana: «Con il 54 % della pressione fiscale effettiva, ovvero in riferimento al Pil emerso, l'Italia ha il record fra le economie sviluppate». Confcommercio, prosegue sottolineando che: «Laddove nel mondo prevale la tendenza alla riduzione della pressione il nostro Paese è in controtendenza con un incremento di quella apparente di 2,7 punti di Pil nel 2013 rispetto al 2000. Nello stesso periodo in Svezia il calo è stato di 7,6 punti, di 3,3 punti negli Usa e di 2 punti in Germania».
Inoltre, evidenzia lo studio: «La pressione fiscale effettiva in Italia nel 2013 peraltro registra un aumento dell'1% rispetto all'anno precedente». In questa classifica, di cui l’Italia detiene – appunto – il triste primato, la succedono: Danimarca con una pressione fiscale al 51,1%, la Francia al 50,3%, il Belgio al 49,3%, l'Austria al 46,8%, la Svezia al 46,7%, la Norvegia al 42,3%, l'Olanda al 40,8%, il Regno Unito al 40,4%, la Spagna al 36,7%, l'Australia al 34,8%, il Canada al 31,9%, l'Irlanda al 28,4%, gli Stati Uniti al 27,9%, in coda il Messico al 26,2%. [MORE]
Inoltre, in base a quanto emerge dal suddetto rapporto, l'economia sommersa Italia - nel periodo 2012-2013 - è pari al 17,4% del Pil, corrispondente a 272 miliardi d’imponibile che ogni anno viene sottratto al fisco: «una cifra enorme», come sottolinea Confcommercio.
«La Germania, paese da cui spesso si prende esempio, viene sottolineato, non figura nella classifica sul sommerso e sulla pressione fiscale effettiva perché non fornisce i dati sul sommerso economico», puntualizza il responsabile dell'Ufficio studi di Confcommercio, Mariano Bella.
(fonte: Ansa, fotogramma: Il Sole 24 Ore)
Rosy Merola