Condizioni inumane e trattamenti degradanti ai migranti a Lampedusa
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LAMPEDUSA, 18 DICEMBRE 2013 – Riceviamo e pubblichiamo. L’ennesimo oltraggio alla dignità dei migranti a Lampedusa porta in primo piano l’urgenza di fermare ogni violazione dei diritti umani fondamentali in queste strutture e di rivedere al più presto le procedure d’accoglienza, in primis dei minori.
“Da tempo Terre des Hommes continua a ribadire che le condizioni di vita nel CSPA di Lampedusa, così come nei CIE, sono inaccettabili e non dovrebbero costituire l’espressione dell’accoglienza che l’Italia riserva alle persone in fuga da guerre, povertà e violenze”, dichiara Raffaele K. Salinari, Presidente della Fondazione Terre des Hommes, organizzazione che ha da poco concluso la prima fase di un progetto di assistenza psicosociale per i minori migranti e le famiglie con bambini a Lampedusa. [MORE]
A questo proposito la Fondazione ha più volte ribadito la necessità di una revisione delle procedure di accoglienza dei migranti, primi fa tutti i minori, in modo tale che possano davvero rispondere ai principi di rispetto della dignità umana e di protezione, soprattutto dei minori, richieste dal del diritto umanitario internazionale, nonché a bene vedere, dalla stessa legge italiana. “L’episodio documentato dal tg2 dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, come senza alcun controllo giudiziario all’interno di questi centri continuino a verificarsi delle violazioni dei diritti umani fondamentali, come abbiamo più volte denunciato alle autorità”, sottolinea Salinari.
Terre des Hommes coglie l’occasione per ribadire la necessità di un’accoglienza in luoghi diversi, realmente improntati al rispetto ed alla protezione, per i minori soli in arrivo in Italia nonché per le famiglie che portano al proprio seguito bambini.
In attesa di un indispensabile cambiamento della politica di accoglienza chiediamo la massima trasparenza delle operazioni di accoglienza e protezione dei migranti, il libero accesso ad avvocati, magistrati, operatori umanitari e giornalisti nelle strutture. Il prolungarsi della permanenza all’interno del centro oltre le 96 ore aumenta fortemente il rischio di esporre i migranti a ulteriori sofferenze e sopraffazioni dopo il loro viaggio per giungere in Italia.
Terre des Hommes ha da poco concluso la prima parte del progetto Faro III di assistenza psicologica e psicosociale in favore dei minori stranieri non accompagnati e delle famiglie con bambini, finanziato dalla Fondazione Prosolidar. Il nuovo intervento, che segna la terza fase del progetto Faro iniziato due anni fa durante l’Emergenza Nord Africa, rientra nella Campagna ‘Destination Unknown’ della Federazione Internazionale Terre des Hommes per la protezione dei bambini migranti (children on the move) nel mondo in fuga da guerre, povertà e violenze, che secondo i dati più recenti sono quasi 33 milioni (fonte UN Committee on the Rights of the Child).
Nel 2011 Terre des Hommes aveva avviato un progetto di assistenza giuridica e legale ai minori migranti in Lampedusa (Faro I), che è proseguito nel 2012 con un ciclo di incontri di formazione legale e sociale degli operatori di comunità (Faro II) in sette città italiane. Faro III è finanziato privatamente da Fondazione Prosolidar (http://www.prosolidar.eu/), realtà che da tempo segue e sostiene l’azione di Terre des Hommes in questo delicato ambito.
L’intervento, autorizzato dal Ministero dell’Interno, durerà sino a dicembre 2013.
Terre des Hommes da 50 anni è in prima linea per proteggere i bambini di tutto il mondo dalla violenza, dall’abuso e dallo sfruttamento e per assicurare a ogni bambino scuola, educazione informale, cure mediche e cibo. Attualmente Terre des Hommes è presente in 72 paesi con oltre 1.200 progetti a favore dei bambini. La Fondazione Terre des Hommes Italia fa parte della Terre des Hommes International Federation, lavora in partnership con ECHO ed è accreditata presso l’Unione Europea, l’ONU, USAID e il Ministero degli Esteri italiano. Per informazioni: www.terredeshommes.it.
Notizia segnalata da Rossella Panuzzo