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Condanna in primo grado per un assessore di Lamezia Terme

Redazione
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Condanna in primo grado per un assessore di Lamezia Terme
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Tre anni di reclusione e interdizione: il caso Paradiso e le ripercussioni politiche in città

Un nuovo capitolo giudiziario per la politica lametina

Una condanna in primo grado scuote ancora una volta il panorama politico di Lamezia Terme. L’assessore comunale con delega alla Polizia municipale, Tranquillo Paradiso (Forza Italia), è stato riconosciuto colpevole di bancarotta fraudolenta e reati tributari risalenti agli anni 2016-2018, periodo durante il quale gestiva un’attività imprenditoriale ritenuta dagli inquirenti riconducibile direttamente a lui.

La sentenza: tre anni di reclusione e interdizione dai pubblici uffici

Il Tribunale di Lamezia Terme, in composizione monocratica con il giudice Gian Marco Angelini, ha inflitto all’assessore:

  • Tre anni di reclusione
  • Interdizione dai pubblici uffici per cinque anni
  • Condanna legata alla gestione dell’azienda poi fallita, fulcro delle presunte condotte illecite

Secondo l’accusa, le operazioni contabili e fiscali contestate avrebbero contribuito al dissesto della società. La condanna arriva al termine di un procedimento durato diversi anni e relativo a una fase precedente l’ingresso di Paradiso in Giunta.

Un altro nome di Forza Italia coinvolto in vicende giudiziarie

Quella di Paradiso non è un’eccezione isolata: si tratta del secondo esponente di Forza Italia del Comune di Lamezia Terme a ricevere una condanna nel giro di poche settimane.

Recentemente, infatti, la consigliera Carolina Caruso è stata condannata a due anni per vicende collegate al fallimento della società “Caruso Group”.

Il contesto politico e le possibili conseguenze

La doppia condanna incide significativamente sull’immagine del partito in città e potrebbe provocare ripercussioni:

  • sul piano politico, con un possibile rimpasto o azioni interne al partito;
  • sul piano amministrativo, considerando la delega esercitata da Paradiso in settori delicati come la Polizia Municipale;
  • sul piano giudiziario, dato che si tratta di una sentenza di primo grado e quindi non definitiva.

Considerazioni finali

Il caso evidenzia una fase complessa per la politica locale lametina, che si trova a confrontarsi con un nuovo episodio legato alla gestione imprenditoriale e alla trasparenza di alcuni suoi rappresentanti. Le prossime settimane saranno decisive per comprendere quali scenari si apriranno sia sul fronte giudiziario che su quello amministrativo.

Presunzione di innocenza

È importante ricordare che, nel sistema penale italiano, vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Come sancito dall’articolo 27 della Costituzione italiana, nessuno può essere considerato colpevole fino a condanna passata in giudicato.


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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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