Comunali Trentino, cresce l'astensionismo; Bolzano al ballottaggio
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BOLZANO, 11 MAGGIO 2015 – Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta hanno fatto scattare l'allarme dell'astensionismo in Italia, con un saggio delle elezioni amministrative: si tratta di un discreto numero di comuni, con un totale di circa 400mila aventi diritto al voto. In Valle d'Aosta l'affluenza alle urne è stata del 61%, contro il 66 del 2010 e il 73 del 2005, mentre in Trentino ha fatto registrare un 63,7%, contro il 69,8% di cinque anni fa. Sei comuni di quest'ultima regione saranno commissariati per il mancato raggiungimento del quorum.
Ballottaggio a Bolzano tra il candidato sindaco uscente del centrosinistra Luigi Spagnolli (che ha totalizzato il 41,58%, ossia 17.983 voti) e quello del centrodestra Alessandro Urzì (12,74%, 5.508 voti). Al terzo posto si è piazzato invece Carlo Vettori della Lega Nord-Salvini, con 10,667 punti; subito dopo Cecilia Stefanelli della Sinistra con i Verdi, con il 10,45%. I voti in lista del Pd in città restano stabili, mentre Spagnolli paga l'uscita dalla coalizione della sinistra, e ha preferito presentarsi con un proprio candidato sindaco. A raddoppiare è la Lega, nonostante l'assenza dell'ex leader Elena Artioli: il successo è attribuibile a un comizio di Salvini a poche ore dall'apertura delle urne. Sonora sconfitta invece per Forza Italia, che non ha sfiorato il 4% di fronte al 22,2% ottenuto dal Pdl nella scorsa tornata elettorale.
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In vista del ballottaggio, il sindaco uscente di Bolzano annuncia di dover allargare la propria coalizione per riuscire a governare. Il risultato ottenuto da Spagnolli è il peggiore degli ultimi dieci anni. Va anche considerato che Spagnolli era sostenuto sin dal primo turno dalla Suedtiroler Volksparei che, a differenza del passato, ha rinunciato ad un suo candidato. Nei quartieri a maggioranza di lingua tedesca si è registrato un forte astensionismo, mentre nei rioni popolari di lingua italiana è salito il centrodestra. Determinanti sono state le recenti approvazioni di delibere imposte dalla Suedtiroler Volkspartei, ma anche altre decisioni cruciali, riguardanti ad esempio la viabilità, il contestato metodo della raccolta rifiuti, la mancanza di infrastrutture e soprattutto il problema sicurezza.
Foto: termometropolitico.it
Dino Buonaiuto