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Consorzi di bonifica: distinguere il grano dal loglio le precisazioni del presidente di Coldiretti Cosenza Pietro Tarasi
Cosenza 9 giugno 2012 - Sulla vicenda del Consorzio di Bonifica Sibari-Crati (in liquidazione e commissariato da sempre) e i suoi debiti, che strumentalmente viene usata per provocare un effetto a catena sugli altri Consorzi di Bonifica in gestione ordinaria, prende decisamente le distanze il presidente della Coldiretti di Cosenza Pietro Tarasi, il quale perentoriamente afferma: “bisogna distinguere il grano (i Consorzi in gestione ordinaria) dal loglio, un’erba infestante che riguarda il Consorzio in liquidazione Sibari –Crati con le conseguenti ripercussioni sulle cartelle emesse ed altri atti tecnico-amministrativi”.
Ad interessarci ed a tenerci impegnati –continua – sono i Consorzi di Bonifica che investono sul futuro dei territori, dei cittadini e delle imprese agricole ed agroalimentari e non il Consozio Sibari - Crati che, voglio ricordare, ha avuto per 60 anni una cura commissariale accumulando un enorme debito frutto di una gestione politica-clientelare del passato, e messo in liquidazione già dal 2003. Come coldiretti siamo occupati affinché non si ripeta quello che è successo negli ultimi anni, con gestioni che hanno imposto costi impropri ai bilanci e che ora un gruppo dirigente capace sta cercando di riprendere anche attraverso forti azioni di ricupero di sacche di evasione ed elusione per servizi reali svolti dagli enti consortili.
A questo punto mi preme ricordare come la massa debitoria certificata all'atto della liquidazione era pari a 36 milioni di euro e, tale somma è stata sancita sia dalla Regione Calabria che da tutte le organizzazioni agricole e dai sindacati stralciandola da una massa debitoria derivante dai grandi progetti infrastrutturali che trovavano e, dovrebbero, trovare copertura in finanziamenti non ancora erogati dallo Stato e dalla Regione. Tale cifra é stata presa a base del mutuo contratto per ripianare i debiti propri del Sibari-Crati per il pagamento del quale tutti i soggetti sopracitati hanno sottoscritto un piano industriale approntato dai nuovi consorzi riperimetrati.
Tutto ciò ha costituito il presupposto per lo svolgimento di libere elezioni democratiche fatte dagli agricoltori in regola con i pagamenti e non certo, come sostiene chi si è dissociato da tale percorso per avere le mani libere nei ricorsi alle cartelle emesse legittimamente, da nomine che hanno accontentato solo alcune organizzazioni agricole.
Coldiretti –prosegue il presidente Tarasi – si appassiona e da impulso a politiche volte a migliorare i servizi, a renderli competitivi e fortemente innovativi perché è così che si investe sul futuro. Il quadro finanziario per gli investimenti in infrastrutture e difesa del suolo, la semplificazione, i costi per l’uso irriguo delle acque, la trasparenza, le energie rinnovabili, le risorse idriche ed il progetto IRRIFRAME, il controllo di gestione e della spesa, sono queste alcune frontiere sulle quali stiamo profondendo il massimo impegno in linea con quella che è l’azione portata avanti dall'Unione Regionale delle Bonifiche (URBI) e dall’Associazione Nazionale delle Bonifiche (ANBI).
Lavarsi le mani, nel momento delle assunzioni delle responsabilità, per poi cavalcare una facile quanto scontata protesta non è un esempio per chi invece dovrebbe praticare una sana, efficiente ed efficace cultura di autogoverno a favore delle imprese agricole ed agroalimentari del territorio.[MORE]