Codacons: “Pugliese-Ciaccio” dopo la diffida svelate le nomine dei primari provvisori a Catanzaro
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Codacons: “Pugliese-Ciaccio” dopo la diffida svelate le nomine dei primari provvisori a catanzaro ben 18 reparti sono retti da “facenti funzione”
CATANZARO, 27 APRILE - L’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro, con atto prot. 13168/2019, ha fornito riscontro all’istanza di accesso avanzata dal Codacons, con cui si chiedevano gli atti ed i criteri di nomina dei tantissimi Direttori facenti funzione della struttura più grande della regione Calabria. Ci risultava, infatti, che ben 18 reparti fossero retti da “primari provvisori” e che questa situazione andasse avanti da anni riguardando, praticamente, sempre gli stessi soggetti. Da quanto comunicatoci dall’Azienda - dichiara Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons - emergerebbe come, quelli che una volta si definivano “primari” provvisori, siano stati tutti nominati nel 2019 e, qualcuno, curiosamente, dopo la nostra richiesta di accesso.
Se quanto evidenziato dall’Azienda rispondesse al vero, sembrerebbe rispettato il dettato dell’art. 18 del CCNL vigente. Tuttavia le cose non stanno esattamente in questi termini. Questi reparti, com’è noto, sono guidati da “facenti funzione” da anni e, in qualche occasione, senza nessun atto formale d’incarico. Il tutto in evidente disprezzo delle norme vigenti. Inoltre dalla risposta dell’Azienda - sostengono dal Codacons - trovano conferma i nostri sospetti per i quali alcuni “Primari” non avessero neppure l’atto di nomina. Ed infatti appare assai curioso che soltanto dopo la nostra diffida abbiano ricevuto la nomina. Questa “prassi” - prosegue Di Lieto - determina incarichi illegittimi, che consentono di svolgere l’importante funzione di ex “Primario” a dei soggetti scelti senza alcun concorso pubblico e, quindi, in palese violazione al dettato costituzionale.
L'incarico per la sostituzione di un Direttore di struttura complessa - prosegue Di Lieto - può essere assegnato in via provvisoria, finché non venga espletato l’obbligatorio concorso. Ma quest’incarico provvisorio non può durare più di un anno anzi, “sei mesi rinnovabili una sola volta”. Eppure la provvisorietà, sancita dall’art. 18 del CCNL vigente, sembra sia diventata un optional. Ciò comporta una serie di problemi. Per un verso in capo ai soggetti nominati “Primari”, si configurerebbe un illegittimo vantaggio non solo in termini economici ma anche di carriera, a discapito dei colleghi, con gravi ripercussioni sulle casse pubbliche. Del resto l’incarico di “facente funzioni” non attribuirebbe l’inquadramento giuridico ed economico di un responsabile di struttura complessa, e quindi le prerogative quali, ad esempio, l’esonero dal servizio di guardia e dall’obbligo di rispettare il debito orario di 38 ore settimanali. Cosa che, a Catanzaro, parrebbe avvenga. Per altro verso ci troveremmo dinnanzi ad una situazione palesemente iniqua, perché si attribuiscono funzioni e responsabilità di fatto di direzione di struttura a fronte di un compenso, attualmente fissato in 535,05 euro mensili (lordi), consentendo un risparmio all’azienda di decine di migliaia di euro l’anno (per ogni singolo “reparto”).
Sicchè il protrarsi dell’incarico oltre i termini di cui all’art. 18 (ovvero oltre il limite massimo di 12 mesi) configurerebbe il reato di indebito arricchimento in capo all’Azienda. Nel contempo gli incarichi che si protraggono oltre i 12 mesi - e a Catanzaro sono davvero tanti - si potrebbe configurare come espletamento di mansioni superiori, con diritto alla corrispondente retribuzione, in ossequio al principio sancito dall'art. 36 della Costituzione. E, quindi, un ulteriore danno erariale. Alla luce di quanto sopra il Codacons chiede una immediata verifica, in via preliminare, sull’esistenza dei requisiti per ottenere gli incarichi conferiti dall’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” ai Direttore “facenti funzione” e, quindi, individuare e sanzionare ogni possibile abuso nonchè accertare se dalle predette condotte possa sussistere un danno all’erario. Il tutto per scongiurare - concludono dal Codacons - un vero e proprio abuso che avrebbe evidenti ripercussioni anche sui pazienti.