Codacons: Abramo tace sulle bollette gonfiate. A Catanzaro tariffe idriche gonfiate per 10 milioni
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CATANZARO, 17 MAGGIO - Apprendiamo che la Regione Calabria ha deciso di finanziare un progetto per la riqualificazione dell’acquedotto Abatemarco e che a beneficiarne saranno diversi comuni della provincia di Cosenza nonché la stessa città dei Bruzi.
Questo progetto, che costerà a tutti i Calabresi ben 20 milioni di euro, prevede anche l’installazione di nuovi contatori che consentiranno la fatturazione direttamente a Sorical.
Sul punto registriamo la fiera opposizione del sindaco della città capoluogo di regione che, “destatosi da un atavico letargo”, insorge contro questo uso
disinvolto delle risorse pubbliche.
Sergio Abramo, in buona sostanza, si ritiene “snobbato” dalla regione - afferma Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons - tanto da invocare una guerra santa per l’acqua.
Il primo cittadino auspica, infatti, una “battaglia che debba accomunare tutte le forze politiche locali”.
I problemi, secondo il sindaco Abramo, sono, sostanzialmente, quelli legati ad una lotta di campanile per l’assegnazione di un progetto, oppure esistono problematiche che dovrebbero essere pienamente a conoscenza di chi amministra la città capoluogo di regione?
Forse la politica dovrebbe occuparsi di altro; magari dovrebbe spiegare ai cittadini le vere e gravi problematiche connesse alla gestione del bene comune più prezioso ed indispensabile alla vita, e cioè l’acqua.
Ma su questo Abramo tace.
Eppure chi meglio di lui potrebbe illuminarci sulle vicende che hanno spinto la Regione Calabria ad affidare la gestione dei propri acquedotti a Sorical, società partecipata dalla multinazionale francese Veolia.
E chi meglio di Abramo potrà ricordare come il motivo del ricorso ai privati sia stato, principalmente, la loro “presunta” disponibilità finanziaria.
Tuttavia oggi apprendiamo che l’investimento dell’acquedotto Abatemarco, lo paga la Regione Calabria - incalza Di Lieto - e non certo il privato !
Ma c’è di più, e Abramo dovrebbe saperlo, visto che - se non ricordiamo male - è stato addirittura presidente di Sorical.
Ci sono oltre 24 milioni di euro concessi dalla Regione a Sorical, quale anticipazione per la realizzazione di ulteriori investimenti.
In buona sostanza sono stati i calabresi a finanziare il privato !
Ma su questo argomento la politica nostrana tace.
Ed ancora, sempre a proposito di investimenti, il sindaco Abramo dovrebbe ricordare, proprio nella sua veste di ex presidente di Sorical, gli importi per investimenti fatti pesare nella tariffa applicata ai comuni calabresi e pagata, ovviamente, da tutti i cittadini.
Il sindaco di Catanzaro avrà senz’altro letto, con la consueta attenzione, la Convenzione di affidamento degli acquedotti regionali a Sorical - prosegue Di Lieto.
In quella convenzione è stabilito chiaramente che gli investimenti a carico del privato (ovvero Veolia) dovevano essere di oltre 200 milioni di euro e crediamo sia al corrente - altrimenti gli rinfreschiamo la memoria - della somma che Veolia ha effettivamente “sborsato” per realizzare gli investimenti nei nostri acquedotti regionali.
Ed allora, gli investimenti fatti pesare in tariffa, dal 2006 al 2010, sono stati di 123.817.000 euro e quelli realizzati, dal 2006 al 2009, sono stati di 54.948.000 euro.
Nonostante questa differenza, francamente imbarazzante, che comunque è pesata sulle tasche dei calabresi, non ricordiamo nessuna indignazione, nessuna protesta.
Ma, a proposito delle tariffe idriche applicate ai comuni calabresi, il sindaco di Catanzaro avrebbe dovuto e dovrebbe chiedersi se sono legittime.
Visto che ha pagato - o meglio, ha fatto pagare ai Catanzaresi - senza batter ciglio, tutte le pretese avanzate da Sorical.
Ovvero il sindaco dovrebbe chiedersi se nella determinazione delle tariffe siano state rispettate le norme vigenti.
Probabilmente sarà a conoscenza della decisione di un “giudice di periferia”, ovvero della Corte Costituzionale, che sin dal luglio 2009 ha ribadito, che gli adeguamenti della tariffa idrica “SONO COMPETENZA ESCLUSIVA DELLO STATO” e che tale attività è preclusa alle Regioni; e sarà sicuramente a conoscenza che gli adeguamenti ai comuni calabresi applicati da Sorical erano stati determinati dalla Regione o, addirittura, dalla stessa Sorical, determinando tariffe maggiori a quelle stabilite se solo si applicassero le disposizioni cogenti.
Ma, evidentemente, le sentenze della Consulta non producono effetti in Calabria. Anche loro si fermano ad Eboli.
Tuttavia a qualche cittadino di Catanzaro potrebbe interessare conoscere a quanto ammonta la differenza tra l’importo fatturato al Comune capoluogo di regione e quello che avrebbe dovuto essere fatturato, se solo fossero state applicate le tariffe in base alla normativa vigente.
Ebbene questa cifra è di oltre 10 milioni di euro !
Ma sul punto l’Abramo “furioso” tace.
Tanto pagano i Cittadini.
Così come tace sulla qualità dell’acqua fornita ai Catanzaresi.
Ed ecco la provocazione.
Il Codacons invita Abramo ad agire in giudizio per il ricalcolo delle tariffe idriche applicate al Comune.
Ed al fine di dimostrare il danno subito dai Catanzaresi chiede che il comune voglia fornire copia di tutte le fatture pagate a Sorical, comprensive dei conguagli applicati.
Saremo al suo fianco in maniera incondizionata - conclude Di Lieto - perché solo in questo modo potrà dimostrare, concretamente, di avere a cuore l’interesse dei Cittadini, non solo quelli di Catanzaro ma di tutti i Calabresi.
In fondo l’ex presidente di Sorical Abramo sa molto bene che le tariffe richieste ai Calabresi sono illegittime.