Cisal, l'Italia necessita di un radicale cambio di rotta!
Politica Lazio

Cisal, l'Italia necessita di un radicale cambio di rotta!

sabato 1 marzo, 2014

ROMA, 01 MARZO 2014 - All’indomani dell’incarico affidato a Matteo Renzi, la Cisal Fpc, con il suo segretario Generale del Dipartimento Ministeri-Sicurezza e Presidenza del Consiglio dei Ministri, Paola Saraceni, ha inteso scrivere al neo Presidente del Consiglio dei Ministri, per porgere il proprio sincero benvenuto ed augurargli buon lavoro.

Ciò, consci delle grandi difficoltà che dovrà affrontare in virtù dell’impegno assunto, ma al tempo stesso anche certi della Sua volontà di tirar fuori il Paese da quella che ha realisticamente definito una palude, nella quale rischiano di affondare se non proprio tutti, quanto meno la stragrande maggioranza degli italiani, se non verranno messe in campo nuove e coraggiose scelte. Condividiamo l’idea che l’Italia necessiti di un radicale cambio di rotta, ha affermato la Saraceni.
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Crediamo, innanzi tutto, che ci sia bisogno di una forte coesione, di un lavoro che all’interno della compagine di Governo sia “autenticamente di squadra”, in quanto gli interventi necessari a risanare il Paese non riguardano soltanto uno o due settori specifici, ma devono collocarsi all’interno di un quadro di riforme più generale.

Tanto per fare un primo esempio – ha proseguito il Segretario Generale del Dipartimento - è indispensabile che venga messa in campo una profonda riforma della giustizia, non solo per ridarle un minimo di credibilità ridefinendo tempi certi per la durata dei procedimenti, sfollando, così, in modo corretto le carceri (anziché con provvedimenti tampone fini a se stessi che non risolvono a fondo il problema e che al più consentiranno – per ora – di non incorrere nelle sanzioni economiche minacciate dall’U.E.), ma anche perché l’attuale situazione sta pesando negativamente sull’intera economia del Paese. In un sistema che non può contare su una giustizia rapida, efficace ed efficiente, infatti, buona parte degli investitori, italiani ma soprattutto esteri, hanno rinunciato da tempo - e c’è da supporre che continueranno a farlo - ad operare.

Priorità assoluta spetta naturalmente al lavoro ed all’economia. Il tasso di disoccupazione, in primis quello giovanile, ma non solo, impone di operare una concreta detassazione del lavoro da coniugare con adeguati investimenti ed incentivi all’occupazione; ciò allo scopo di permettere la ripartenza delle attività produttive e dei consumi correlati.  Naturalmente per fare questo occorrono risorse, e noi della Cisal – ha affermato ancora la Saraceni, rivolgendosi a Renzi - crediamo che una importante fonte di recupero delle stesse può essere rappresentata da una drastica e reale riduzione dei costi della politica; dall’abbattimento degli sprechi; dalla riduzione dei privilegi. In altre parole, da un intervento che vogliamo definire non moralizzatore, ma di “igiene”, inteso cioè come “volto a disincrostare” molte consolidate e perverse nostrane abitudini.

Le risorse finanziarie così “liberate” andranno però sapientemente indirizzate; non si può pensare di distribuire a pioggia ed a casaccio quanto recuperato. Occorre seguire i criteri di un autentico piano industriale del quale abbiamo avuto un’idea analizzando il Suo “Jobs Act”.  E’ in quei settori (moda, design, arredamento, gastronomia, ecc..) ben noti nel mondo come “made in Italy” e in tutto ciò che, in senso altamente positivo, ci distingue da sempre, che bisogna investire per creare occupazione ma non solo. Si deve riuscire a fornire servizi in linea con i tempi e con gli altri Paesi che, a differenza nostra e non di rado, valorizzano quel poco che hanno, molto meglio di noi.

Nella stessa direzione dovrà muoversi il mondo della scuola, dell’università e della formazione professionale, con l’obiettivo di favorire la nascita di nuove professionalità legate ai settori suindicati - anche sfruttando il potenziale delle nuove tecnologie informatiche e multimediali -, in modo da orientare migliaia di giovani verso un mercato del lavoro concreto e redditizio, senza inventarci nuove propensioni a noi estranee e di improbabile successo.

Crediamo – ha concluso Paola saraceni - che la valorizzazione, il potenziamento e l’innovazione da apportare in questi settori, sarà in grado di consentire al all’Italia di riconquistare il tanto terreno perduto in questi ultimi anni, e di restituire al nostro bel Paese tutta una serie di primati dei quali siamo stati, e dei quali dobbiamo ricominciare ad essere, profondamente fieri.  Ma, soprattutto, permetterà agli Italiani di guardare con serenità al futuro, consentirà alle giovani generazioni di tornare a coltivare dei sogni, quelli che un’intera classe politica ha sottratto loro, compiendo, così facendo, uno dei crimini più terribili che si possano concepire.

(notizia segnalata da Antonello Iuliano)


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