Cis della Calabria:"O luce magis dilecta sorori. Essere donna, essere sorella nel mondo classico"
Cronaca Calabria

Cis della Calabria:"O luce magis dilecta sorori. Essere donna, essere sorella nel mondo classico"

domenica 16 febbraio, 2014

16 FEBBRAIO 2014 - Nei prestigiosi locali della Sala Biblioteca dell’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria si è tenuto il secondo incontro del percorso , promosso dal CIS della Calabria, “ Quattro passi .. nel mondo antico..”, ideato e diretto dalla prof.ssa Maria Quattrone, già dirigente del Liceo Classico “T. Campanella sul tema “ O luce magis dilecta sorori.. Essere donna, essere sorella nel mondo classico “.
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Ha dato inizio ai lavori Rosita Loreley Borruto, presidente del CIS Calabria, la quale dopo aver dato il benvenuto a tutti i presenti , ha ringraziato l’assessore alla cultura dr. E. Lamberti Castronuovo per la sensibilità all’iniziativa e l’Amministrazione Provinciale per la disponibilità dei locali e ha illustrato il calendario mensile delle attività del sodalizio. Quindi, ha preso brevemente la parola la prof.ssa Quattrone sulla perennità e attualità dei classici antichi , tracciando, poi, il curriculum della relatrice, prof.ssa Annaida Cammarata, già docente di Latino e Greco presso il Liceo Classico Campanella, dove ha profuso la sua pregevole professionalità e il suo impegno nell’educare all’interesse e all’amore per la classicità intere generazioni di studenti.

La prof.ssa Cammarata ha relazionato su un tema inerente l’universo femminile, sviluppando, con riferimenti mitici, tratti da classici greci e latini, quella condizione particolare dell’esser donna che è il rapporto di sorellanza, considerato nelle sue diverse sfaccettature. La relatrice ha esordito sottolineando come presso gli autori classici la donna spesso non avesse una posizione marginale o un ruolo ancillare, come spesso si crede, e che nella lotta di genere, antichissima e primordiale, la donna non fosse sempre perdente rispetto all’uomo, semmai sovente temuta e per questo svalutata ed estromessa.

“E nei classici - ha proseguito la prof.ssa Cammarata - la protagonista della storia, eroina a volte controcorrente, capace di sentimenti forti e decisioni estreme, poteva assumere grande rilievo nel confronto o nello scontro con la sorella, una donna diversa, forse più debole oppure cauta e saggia. Infatti, presso i classici, tra le più disparate situazioni della vita, incontriamo anche la ricchezza, la fortuna e perfino il dolore di essere sorella, ora alter ego e complice, ora coscienza morale critica, quasi ostile: la sorellanza poteva apparire, dunque, consanguineità struggente e insostituibile, ma anche illusoria vicinanza e identità evanescente.

Lo sforzo di una sorella, o di entrambe, di dimostrarsi uguali, sia per convincimento di somiglianza fisica e caratteriale, sia per orgoglio di sangue e di educazione, veniva spesso frustrato dall’alterità progressivamente crescente della tipologia umana delle sorelle, quasi si trattasse di un’unica persona in dissidio interiore con se stessa.” Per evidenziare l’ambivalente rapporto di condivisione/conflittualità che può essere presente in un rapporto di sorellanza, la prof.ssa Cammarata si è riferita agli esempi mitici sublimati da Sofocle nelle due tragedie Antigone e Elettra e da Virgilio nell’Eneide. In queste opere, infatti, si incontrano sorelle che per la diversità d’indole, pur rivelando inizialmente caratteri familiari e sentimenti identici, poi si avviano, anche con dolore, verso scelte di vita macroscopicamente diversificate, come emerge dai loro appassionati dialoghi.

La relatrice ha arricchito l’intervento con riflessioni e raccordi con il mondo contemporaneo, che l’universalità del messaggio dei classici raggiunge e a volte illumina. L’incontro è stato arricchito di echi e suggestioni grazie alle attrici professioniste Teresa Timpano e Francesca Lazzaro che hanno recitato i brani prescelti, nonché dalle giovani maestre che hanno accompagnato al flauto l’interpretazione Maria Stella Nastri e LudowiKa Tripodi ,che sono riuscite a creare unitamente alle attrici un’atmosfera magica di riproposizione del mondo classico, delle sue tragedie e dei suoi conflitti. Numerosi gli interventi del pubblico, dal preside Cernuto al prof. Nicola Petrolino alla prof.ssa Calabrò, interventi tutti che hanno sottolineato aspetti interessanti dei brani proposti e apprezzato tutti l’iniziativa, pregevole sotto ogni aspetto e degna di essere ricordata soprattutto in una fase come quella attuale di grande crisi per la città.


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