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Catanzaro, 5 ottobre 2012 - Non saranno certamente le ridicole e offensive insinuazioni di basso profilo di qualche esponente dell’attuale maggioranza regionale, evidentemente a corto di argomenti, a farmi recedere dalla ferma volontà di difendere e salvaguardare il posto di lavoro degli operatori della Fondazione Campanella, e di impedire il ridimensionamento dell’Azienda Pugliese-Ciaccio di Catanzaro.
E pur riconoscendo al Presidente Scopelliti il merito della riduzione della spesa sanitaria, non posso fare a meno di evidenziare che i tanto decantati risparmi, sono stati ottenuti solo in seguito al drastico ridimensionamento del personale. Il blocco delle assunzioni ha già determinato la fuga dei nostri giovani che stanno ormai lavorando nelle varie aziende ospedaliere del centro nord, e che rischiamo di perdere definitivamente. Non solo. Gli stessi nostri precari, per i quali è ancora incerto il rinnovo dei contratti, rischiano lo stesso destino andando a rafforzare il tessuto sanitario di altre realtà regionali.
Il risultato è che abbiamo investito nella formazione di tante professionalità, ora il loro e il nostro impegno rischia di essere vanificato senza che queste energie possano essere valorizzate nelle nostre strutture. E’ inevitabile, pertanto, lo scadimento dei servizi con il conseguente incancrenirsi di un’emigrazione sanitaria che rimane vera piaga per la nostra regione. Ma non basta. A tutto ciò si è aggiunta la mancata attivazione delle case della salute ed il potenziamento di quelle strutture territoriali, che avrebbero dovuto sopperire al taglio dei posti letto negli ospedali. C’è da chiedersi, perciò, quali concreti vantaggi per i cittadini calabresi abbia determinato il commissariamento della sanità fortemente voluto da Scopelliti e dalla sua maggioranza. [MORE]
Detto ciò, rimangono ancora tutte intere le questioni che ho posto con forza e determinazione. È necessario evitare che i posti letto giustamente assegnati all’Università Magna Graecia siano sottratti solo sull’Azienda Pugliese Ciaccio ma gravino in maniera equa sull’intera rete ospedaliera regionale. In secondo luogo, occorre trovare una soluzione definitiva per la Fondazione Campanella. Su questo, attendo una chiara e netta risposta dal governo calabrese.
Vincenzo Antonio Ciconte