Chiusura dell'Anno Giubilare della Misericordia nella Diocesi di Lamezia (Foto)
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LAMEZIA TERME CZ 15 NOVEMBRE - Circa tremila persone hanno seguito la concelebrazione per la chiusura dell’Anno Giubilare della Diocesi di Lamezia Terme segnata dall'ordinazione di sei giovani diaconi: un diacono permanente e 5 avviati sulla via del sacerdozio. Il grande evento si è svolto nella Cattedrale di Lamezia Terme, stracolma di persone, tra cui i sacerdoti, i fedeli delle 65 parrocchie della diocesi, i movimenti, le associazioni ecclesiali e tanti altri che in questo Anno Santo hanno varcato la soglia del Duomo ravvivando la fede e avvicinandosi al Sacramento della Riconciliazione. [MORE]
Il vescovo Luigi Cantafora, nel corso della solenne concelebrazione dell’Anno Giubilare della Misericordia, iniziato il 13 dicembre dello scorso anno, ha ricordato che « la misericordia non chiude le porte» e che «essa resta per noi sicura, intramontabile, eterna e fedele. Che cosa la Chiesa porta con sé al termine di questo anno? Il desiderio di vivere della misericordia del Signore e di essere serva del suo Sposo e serva del suo popolo». E ancora durante l’omelia il vescovo Cantafora ha ripercorso i vari momenti dell’Anno Giubilare della Chiesa lametina sottolineando il gran numero di persone che hanno iniziato un cammino di conversione e di vita nuova. «Sì, o Signore, - ha affermato il Presule - in quest’ anno giubilare abbiamo visto cosa essenziale per noi: la tua misericordia.
Tutti siamo stati toccati e coinvolti: i nostri ammalati perché la loro sofferenza non fosse priva di senso; i nostri bambini e ragazzi consapevoli che il Regno appartiene a loro; i nostri giovani chiamati a cambiare un mondo che ha bisogno di imparare la speranza; gli sposi per ritrovare la letizia dell’amore; i sacerdoti per ricevere in Te la gioia di una donazione ad ogni uomo; le religiose per rinnovare la loro consacrazione». La lunga concelebrazione ha raggiunto momenti di alta tensione di fede, fervente preghiera e profonda commozione specie quando André De Toledo Alves, Antonio Colombino, Giuseppe Gigliotti, Luca Gigliotti, Andrea Latelli e Giuseppe Grandinetti hanno risposto “Eccomi” alla chiamata del vescovo attestando l’ amore e la dedizione con cui essi accolgono la nuova vita a servizio di Dio e dei fratelli. Altro momento significativo l'imposizione delle mani da parte del vescovo, la vestizione con la dalmatica caratteristica del ministero del diaconato, la consegna dei libri dei Vangeli, atti accolti con la piena consapevolezza del significato della Diaconìa, della parola e della carità. Sono questi, infatti, i compiti fondamentali cui sono chiamati i nuovi diaconi della Chiesa lametina vocati ad assistere, a servire i vescovi che presiedono ogni liturgia, a vigilare sulla dottrina e a guidare il Popolo di Dio. Il diacono, secondo il Concilio Vaticano II, - ha chiarito - «è maestro, in quanto proclama e illustra la Parola di Dio; è santificatore, in quanto amministra il sacramento del Battesimo, dell'Eucaristia e i Sacramentali, partecipa alla celebrazione della S. Messa, conserva e distribuisce l'Eucarestia; è guida, in quanto è animatore di comunità o settori della vita ecclesiale».
Lina Latelli Nucifero