Chimico statunitense scopre un innovativo repellente antisqualo
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Chimico statunitense scopre un innovativo repellente antisqualo

martedì 22 maggio, 2012

ROMA, 22 MAGGIO 2012 - Il protagonista di una delle saghe cinematografiche più famose di tutti i tempi, sovrano incontrastato dei sette mari e terrore dei surfisti e dei sub di tutto il mondo presto potrà non costituire più una così grande minaccia.

Gli attacchi di squali, eventi che avvengono principalmente a danno dei surfisti e dei subacquei (scambiati erroneamente per foche, le prede preferite dal sovrano dei mari), potrebbero non costituire più un problema grazie alle ricerche del chimico statunitense Eric Stroud, iniziate nel 2001 e arrivate alla svolta decisiva grazie ad un evento del tutto casuale.[MORE]

Dopo aver fatto cadere accidentalmente un magnete nella vasca di uno degli squali che stava studiando, il ricercatore ha notato un comportamento anomalo da parte dell’animale, che cercava in tutti i modi di allontanarsi il più possibile dal punto della vasca sul cui fondo si era adagiato il magnete.

Incuriosito da questa particolare reazione, il chimico ha continuato a studiare il fenomeno, giungendo alla conclusione che la presenza di un campo magnetico creerebbe problemi alle capacità di orientamento degli squali e alla possibilità di individuare le prede grazie ad un sistema interno in grado di rilevare gli impulsi elettromagnetici (motivo per cui essi sono inevitabilmente attratti dalle barche a motore).

La teoria di Stroud ha attirato l’interesse di una considerevole fetta del mondo della scienza e viene giudicata da molti ricercatori come valida ed interessante, tuttavia è opinione comune che, per quanto apprezzabili, le ricerche dello statunitense siano bel lontane dal ritenersi concluse.

(foto criptosito.altervista.org)

Elisa Lepone


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