Chicago, uccisa al nono mese di gravidanza: 46enne sospettata del delitto
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CHICAGO, 16 MAGGIO – Macabro ritrovamento a Chicago, dove in un bidone dei rifiuti è stato rinvenuto il corpo senza vita di una ragazza diciannovenne scomparsa lo scorso 23 aprile. La giovane era incinta e da una prima ispezione cadaverica sarebbe stata strangolata. Il feto le sarebbe stato strappato dal grembo e la maternità del piccolo è stata rivendicata da una donna di 46 anni, che avrebbe simulato di averlo dato alla luce nel suo appartamento.
In queste ore si sta facendo largo l’ipotesi che la donna di 46 anni abbia ucciso la gestante e che anche altre sette persone possano essere coinvolte nell’omicidio. Le due donne si erano conosciute su gruppo del social network Facebook dedicato alle giovani madri.
La vittima sarebbe stata invitata a casa della conoscente e si presume che il delitto sia avvenuto proprio all’interno di quella abitazione. Da quel momento, la giovane scompare nel nulla. Sono ore di angoscia per la sua famiglia, che si rivolge alla Polizia perché la ragazza non risponde alle chiamate né dà sue notizie. E proprio durante quel frangente, la quarantaseienne chiama il 911 per chiedere un intervento, affermando di avere appena partorito. Il piccolo, nato prematuro, viene subito ricoverato in terapia intensiva e il personale medico accerta l’esistenza di gravi danni cerebrali. Secondo quanto si apprende dai media locali, il bambino sarebbe attaccato ad un macchinario altrimenti non riuscirebbe a respirare in maniera autonoma.
Dal test del DNA condotto sul neonato è stato accertato che è figlio della ragazza scomparsa e le indagini si sono concentrate sulla donna che ha invece affermato di averlo partorito in casa. In queste ore, gli inquirenti stanno ascoltando sette persone. Si ipotizza che ognuno di loro abbia avuto un ruolo attivo nella drammatica vicenda.
Luigi Cacciatori