Centrodestra, secco "no" di Lega e FdI a sostegno al Centrosinistra
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ROMA, 24 NOVEMBRE – Lega e Fratelli d’Italia, i due principali alleati di Forza Italia in vista delle prossime elezioni politiche, hanno oggi fatto sapere attraverso le parole dei propri leader che mai i loro voti saranno a disposizione di governi di centrosinistra.
A margine dell’evento organizzato da Confapi (confederazione italiana della piccola e media industria privata) all’Auditorium di Roma, sia Giorgia Meloni che Matteo Salvini hanno infatti colto l’occasione per lanciare un messaggio di “rassicurazione” ai propri elettori, sull’assoluta impossibilità per un governo di centrosinistra di poter contare sui numeri di Lega e FdI.[MORE]
“Bisogna fare un passaggio pubblico, da uomini d’onore di fronte a 60 milioni di italiani, chiunque voti Lega deve avere la certezza che i suoi voti non saranno mai a disposizione di governi che vedano PD e sinistra partecipi” ha esordito Matteo Salvini, al quale la Meloni ha fatto eco dichiarando che “Fratelli d’Italia è assolutamente d’accordo con un patto di questo tipo” e rivendicando la paternità dell’idea di una clausola “anti inciucio”. Meloni ha poi sottolineato come, pur essendo sufficiente la parola d’onore, “se si vuole andare dal notaio, che si vada dal notaio” per ratificare e mettere nero su bianco un simile impegno.
Una stoccata è poi arrivata a Silvio Berlusconi da parte del leader del carroccio, che ha invitato ad “essere seri nei confronti degli italiani e a non ricommettere gli errori del passato, […] quando purtroppo qualcuno diede i suoi voti per sostenere il governo Monti, Letta e la legge Fornero”.
In chiusura, Giorgia Meloni ha anche paventato la possibilità di inserire il vincolo di mandato in Costituzione, sottolineando come, finora, il Parlamento abbia bocciato tutte le proposte avanzate da FdI.
Il divieto di mandato imperativo è consacrato all’articolo 67 della Costituzione italiana, secondo il quale “ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”. Lo stesso principio esisteva già nell’articolo 41 dello Statuto albertino, e risale alla Costituzione del 1791 della Rivoluzione francese. Per il Consiglio d’Europa, l’esistenza di un vincolo di mandato è un requisito inaccettabile per uno stato democratico.
Paolo Fernandes
Foto: linkiesta.it