Celebrata la solennità del Santo Patrono di Catanzaro e della diocesi
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CATANZARO, 17 LUGLIO 2013 - “San Vitaliano è per la nostra città quella stella luminosa che illumina il nostro cammino". Ad affermarlo l’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, Mons. Vincenzo Bertolone, ieri in cattedrale per la solennità di San Vitaliano, patrono della città di Catanzaro e della diocesi.
Alla presenza del sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, del prefetto Antonio Reppucci, e delle massime autorità civili, militari, nel solenne pontificale mons. Bertolone ha esortato tutti i presenti a ravvivare la propria fede attingendo alla grazia del Signore mediante i sacramenti, incarnando e testimoniando pienamente la Parola, imitando l’esempio dei santi che, come San Vitaliano vescovo di Capua, “sono la lode più splendida dell’opera della salvezza operata da Cristo”.
Presenti in cattedrale anche l’arcivescovo emerito mons. Antonio Cantisani, il vicario generale, mons. Raffaele Facciolo, il pro vicario don Maurizio Aloise, i vicari episcopali, il clero, i diaconi e numerosi fedeli.
Al termine della processione per le vie del centro storico della città di Catanzaro, il presule ha voluto ancora soffermarsi sulla figura del santo patrono, rileggendo il contesto sociale e culturale dove la Chiesa è chiamata ad essere presente con amore e responsabilità.
“Invocando san Vitaliano – ha detto Bertolone -, oggi il vostro Vescovo intende dichiarare la sua dedizione ed il suo amore totale per voi, uno ad uno; ma, in particolare, intende dichiarare un amore di particolare predilezione per gli ultimi, gli emarginati, i poveri, gli ammalati nel corpo, nella psiche e nell’anima, i disperati che non riescono a trovare soluzioni plausibili per il loro futuro immediato e prossimo. Siano essi italiani o malesi, egiziani, siriani o di qualunque altra razza, etnia o nazionalità: Cristo non ha mai alzato bandiere diverse da quelle dell’amore e della carità”.
Uno sguardo paterno Mons. Bertolone l’ha rivolto anche ai profughi sbarcati nei giorni scorsi sulle spiagge della diocesi, nei pressi di Borgia, in cerca di speranza.
“In un’Italia - ha detto l’arcivescovo Bertolone - il cui sistema di valori sembra essere preda di una deriva che lo fa andare per fatti propri, il verbo amare può diventare una forza di mobilitazione che renda i cittadini di nuovo attivi e non più passive. In un Paese come il nostro, in cui la partecipazione politica langue, abbiamo milioni di persone impegnate nel volontariato: c’è una grande disponibilità verso le persone più vulnerabili, che se venisse drenata come si fa con il corso di un fiume sarebbe in grado di dare nuova linfa alla politica stessa, immettendo in essa quella dose di gratuità e di dono necessarie per ripartire”. [MORE]