Cdm, via libera al ddl costituzionale abolizione province
Politica Lazio

Cdm, via libera al ddl costituzionale abolizione province

venerdì 5 luglio, 2013

ROMA, 05 LUGLIO 2013 – Così come era stato anticipato riguardo al’ordine del giorno del Consiglio dei ministri, il Governo ha deciso di dare il via libera al disegno di legge costituzionale di abolizione delle province. Si tratta di un provvedimento ad hoc, composto di soli tre articoli: il primo articolo si limita ad annunciare l’abolizione delle province, il secondo contiene i rinvii di diversi passaggi costituzionali in cui si citano tali enti e il terzo prevede che ci sia tempo fino a sei mesi dall’entrata in vigore del ddl per la soppressione definitiva delle province.

Nello specifico, nel comunicato stampa del Governo si legge: «Entro sei mesi dalla data in entrata in vigore della legge costituzionale le Province sono soppresse. Sulla base di criteri e requisiti definiti con legge dello Stato sono individuate dallo Stato e dalle Regioni le forme e le modalità di esercizio delle relative funzioni». [MORE]

Come ha spiegato il presidente del Consiglio Enrico Letta: «Ci sentiamo vincolati all’impegno. Abbiamo abrogato il termine province da tutti gli articoli della Costituzione. Speriamo che il Parlamento approvi il ddl nel più breve tempo possibile», sottolineando che: «l’obiettivo principale è salvaguardare i lavoratori delle province e le funzioni di questi enti abrogati con il ddl costituzionale». Secondo il ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello, «il testo consente di uscire da un policentrismo anarchico. Non è un provvedimento ad hoc né è un accanimento terapeutico verso le province, ma consente di intervenire con una legge per riorganizzare gli enti territoriali. Ci siamo posti un’esigenza di Governo».

Netta l’opposizione dell’Upi, l’Unione delle Province d’Italia, che attraverso il suo presidente, Antonio Saitta, ha definito «inaccettabile un provvedimento di questo tipo. Tutto ciò che la politica non vuole riformarsi». l’abolizione delle Province, perché «non si tratta di cancellare con il bianchetto un ente, ma di riorganizzare i livelli dello Stato per arrivare a un risparmio per il Paese».

Tuttavia, l’ordine del giorno del Cdm prevedeva anche il disegno di legge di regolamentazione delle attività di rappresentanza di interessi particolari e ulteriori norme sulla trasparenza dei processi decisionali pubblici. «Abbiamo dato mandato al ministro Moavero di fare un esame comparato con i principali paesi europei, che bloccano le riforme che il governo sta portando avanti», ha spiegato il presidente del Consiglio Enrico Letta, riferendosi - in particolare - all’atteggiamento assunto dal Guardasigilli Annamaria Cancellieri contro le grandi lobby.

(fonte: Ansa, La Stampa)

Rosy Merola


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Politica.