Catanzaronelcuore, Piero Bevilacqua, peggio di un politicante
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
CATANZARO 24 GENNAIO 2013 - Antonello Caporale, scrittore e giornalista che attualmente collabora con il Fatto Quotidiano, ha iniziato il suo viaggio elettorale col quale intende raccontare città e paesi attraverso i volti dei candidati.
La rubrica è stata presentata da un editoriale del 16 gennaio pubblicato dalla testata di Antonio Padellaro e Marco Travaglio, nel quale veniva comunicato che “Campagna d’Italia”, come Caporale ha presuntuosamente intitolato la sua fatica giornalistica, avrebbe fatto tappa in diverse città, da Sud a Nord, per svelare i volti di donne e uomini eccellenti oppure impresentabili. Non sappiamo se Caporale abbia compiuto il suo tour stando seduto davanti al PC e “viaggiando” sulle onde del suo telefono, oppure se effettivamente si sia spostato in lungo e largo attraverso l’Italia; quello che appare evidente nei suoi servizi – almeno nei primi due apparsi fino ad ora, compreso quello dedicato a Catanzaro – è che egli si avvalga di propri conoscenti del luogo per attingere notizie sul mondo politico che, a giudicare da quanto scritto per il capoluogo della regione Calabria, nulla hanno di clamoroso o di originale.
Il cicerone politico catanzarese, sulle cui “confidenze” Caporale ha costruito un “pezzo” che è l’apoteosi dell’ovvietà, è stato lo scrittore e storico Piero Bevilacqua il quale, evidentemente un po’ confuso per l’inaspettato ruolo di guida turistica, ha inveito contro Catanzaro in maniera inusitata e spietata. Per carità, ognuno può pensarla come meglio crede ed il diritto di critica e la libertà di parola sono espressione della vita democratica; però, ci sia consentito, da un intellettuale non ci saremmo proprio aspettati che potesse utilizzare una campagna elettorale in maniera così cinica, da Bevilacqua non avremmo mai voluto sentire dire che “Catanzaro è la città più brutta d’Italia”. Non una città brutta, ché i gusti sono personali, ma la “più brutta”, a dimostrazione che anche lo storico catanzarese ama esercitarsi nello sport di “chi la dice più grossa” contro la nostra città e, ci sia consentito, richiama un po’ quel triste aneddoto secondo il quale alcune persone, appena varcato il confine della propria città natìa, restano a bocca aperta di fronte a qualsiasi cosa vedano e, all’istante, li senti toscaneggiare e dileggiare il loro luogo d’origine.[MORE]
Il perché di tanto accanimento resterà un mistero. Ma il buon Bevilacqua, per il momento, ha dato una pessima rappresentazione, certamente “la più brutta”, del giornalismo. Lo ribadiamo, neppure il più navigato e freddo politicante si sarebbe scagliato con tanta cattiveria contro la propria città, pur di racimolare qualche voto e di promuovere il consenso per la propria fazione.
Movimento Civico Indipendente “Catanzaronelcuore”