Catanzaro: piscina di pontepiccolo, Mungo replica all'assessore Gatto
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Riceviamo e pubblichiamo
Non è più il tempo dei furbetti di quartiere.
L’assessore Gatto -come la sinistra cui appartiene, sgretolata nel brodo dei propri fallimenti politici a livello locale, regionale, nazionale e planetario- non si è accorto che il mondo, attorno a lui, è cambiato.
L’assessore Gatto crede che sia sufficiente mostrare una realtà mistificata –secondo le migliori tecniche “ Polit Burò “ dell’oramai fù Unione Sovietica- per nascondere l’abisso di insipienza politica e amministrativa in cui si è sprofondati e che raggiunge lo scempio e la barbarie nella querelle della piscina di Pontepiccolo. [MORE]L’assessore Gatto richiama all’onestà intellettuale: ovviamente a quella degli altri e non certamente alla sua. Perché nel richiamare all’onestà intellettuale non avrebbe dovuto dire che “è stato esperito un bando pubblico per l’affidamento dell’acqua della piscina di Pontepiccolo” . Quale bando pubblico, assessore Gatto? Ce lo faccia vedere!
L’unico soggetto legittimato a bandire una gara era il Comune di Catanzaro: l’aspettiamo, assessore, ci porti un bando del Comune,
ma l’aspetteremo inutilmente, perché non c’è stato alcun bando.
L’acqua è stata affidata in maniera fortemente discutibile, senza gara alcuna, probabilmente facendo apparire come gara una manifestazione di interesse che, in realtà, era solo un’indagine di mercato. Arriverà il momento in cui ognuno dovrà rispondere delle proprie azioni. Ma lo scempio non si ferma qui.
La piscina era stata affidata (fino ad ora e sin dalla sua apertura) all’ASD Gruppo Polisportivo Catanzaro che è la squadra creata dalla stessa Catanzaro Servizi s.p.a. e dunque dal Comune di Catanzaro.
La gestione risulta ancora affidata al Gruppo Polisportivo Catanzaro, fino al 30 giugno 2011, in forza di una convenzione stipulata da Catanzaro Servizi e il Gruppo Polisportivo Catanzaro che, come si è detto, altro non è che la squadra fondata e voluta dal Comune di Catanzaro per il tramite di Catanzaro Servizi s.p.a. (legga gli statuti, caro assessore Gatto).
Ma pare che i contratti, le norme di legge, le norme di regolamento, gli statuti siano acqua fresca per politici di tal fatta che, in dispregio a tutto questo (senza alcuna gara, si ribadisce) tolgono l’acqua al Gruppo Polisportivo Catanzaro per affidarla a non meglio identificate “associazioni”.
Con l’immediato effetto di far perdere alla piscina di Pontepiccolo il riconoscimento più prestigioso a livello nazionale (passaporto per competizioni internazionali): la qualità di Scuola di Nuoto Federale della Federazione Italiana Nuoto.
E’ come se, all’improvviso, il Comune decidesse di non affidare il Ceravolo al Catanzaro, affidandolo ad una squadra di dilettanti non iscritta neanche alla terza categoria. Si rasenta il ridicolo se non fosse una tragedia. Ma le dimensioni della tragedia diventano gigantesche dove si pensi che il Gruppo Polisportivo Catanzaro (in soli otto anni) ha raggiunto traguardi mai raggiunti in Calabria. Tra i mille possibili esempi: una ragazza ( G. C. ricordi questo nome assessore Gatto) è arrivata a medaglia (argento e bronzo) nei campionati italiani giovanili ed è arrivata ai primi posti ai campionati assoluti.
Tanto brava che la squadra DDS di Milano (la squadra di Federica Pellegrini, per intenderci) ha deciso di tesserarla, seguirla e allenarla pur lasciandola nella sua piscina, visto che G. ha solo 15 anni. La piscina di G. era quella di Pontepiccolo.
Ma l’assessore Gatto ha pensato bene di sfrattarla e questa mattina la sua squadra (pur essendo l’unica ad avere diritto a quell’acqua) è andata nella piscina con una ditta di traslochi per sloggiare. Questi sono i fatti, assessore Gatto.C hi parla non ha bisogno di propaganda pre-elettorale perché non ha mai parlato ma ha sempre fatto fatti. La propaganda pre-elettorale potrebbe servire a quei furbetti di quartiere che pensano di abbindolare le persone, in vista di una consultazione elettorale dall’esito certo.
Ma i tempi sono cambiati e non c’è più spazio per i furbetti di quartiere in una Città come Catanzaro.
Giampaolo MUNGO