Catanzaro, Pino Celi: "Stop rimpalli di responsabilità, la Città non può attendere"
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CATANZARO, 10 APRILE 2014 - Solitamente i bilanci si stilano alla fine delle esperienze, siano esse personali, societarie o, infine, politiche. Da un po' di giorni, portato probabilmente di incidenze giudiziarie, sembra che non si faccia altro. Hanno tirato consuntivi delle cose fatte - buone o non buone è, naturalmente, tutto da verificare -, nell'ordine: il sindaco Abramo sull'operato dei suoi nuovi due anni, il presidente Scopelliti sulla sanità, il consigliere Parente e l'assessore regionale Caligiuri sulle loro rispettive competenze e su tutto il resto. Tutti parlano di "svolta", speriamo solo che sia la "svolta buona".
Dall'altra parte il coro cambia, ed è un vero controcanto. Basta avere assistito agli interventi dell'opposizione di centrosinistra all'ultimo Consiglio comunale, al rigetto puntiglioso delle accuse venuto dall'ex sindaco Olivo - condite da qualche allusione che sarebbe stato meglio esplicitare -, alle precisazioni sui numeri e sull'identità del deficit sanitario da parte dell'ex presidente Loiero.
[MORE]Inutile dire che di questo continuo rimpallo di responsabilità al comune cittadino non gliene viene alcunché. Alcunché di positivo. Mentre sicuramente non gli giova la perdita enorme di tempo e anche di risorse che deriva dall'interruzione di quanto portato avanti dalle precedenti amministrazioni, dalla ricerca estenuante degli errori compiuti, dal bisogno ossessivo di un capro espiatorio passato cui riversare manchevolezze del presente. È un vizio deleterio, comune alla destra e alla sinistra, ogni volta che, a ruoli invertiti, hanno la fortuna - si fa per dire - di arrivare al governo della Città o della Regione. Per esempio, soltanto per rimanere agli ultimi spunti polemici, Scopelliti e Parente potrebbero anche riconoscere a Loiero la volontà di mettere un punto fermo sulla realizzazione della Cittadella regionale, connessa, beninteso, al completamento della 106 bis. E Abramo, così puntiglioso nell'elencare le attività messe in cantiere, potrebbe anche concedere l'attribuzione di paternità di parte dei flussi finanziari alle passate amministrazioni. Piuttosto, sarebbe il caso di passare dalle elencazioni delle cose messe in progetto alla ben più striminzita lista delle cose realizzate, di cui la Città non si è accorta. Esempio eclatante è l'infrastrutturazione dell'area portuale di Casciolino. Sappiamo tutto dei fondi, dei 32 milioni di Pisu e altro, che servono a finanziarli. Ma sarebbe ora che si addivenisse all’apertura dei cantieri e al compimento delle opere.
Noi consiglieri di Bene in Comune riconosciamo al sindaco Abramo la buona volontà che manifesta e il lavoro che svolge. Siamo meno convinti di talune scelte effettuate nel delegare responsabilità operative. Ma soprattutto del metodo elitario e chiuso con il quale si vanno compiendo scelte vitali per la Città, vedi il Piano strutturale. Il Consiglio comunale e le Commissioni non devono essere ridimensionati a semplici passacarte di decisioni prese altrove. Bene in Comune, nel ruolo di minoranza critica, continuerà a difenderne strenuamente le prerogative democratiche.
Notizia segnalata da Ufficio Stampa Pino Celi