Catanzaro. Droga: Gratteri, lavorava a pieno regime. Fermi, minori si vantavano lavorare per cosca
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CATANZARO, 24 GIUGNO - Utilizzavano minorenni, ai quali era affidato lo spaccio di marijuana, che sapevano di lavorare per conto di esponenti del clan Gallace traendone motivi di vanto. E' quanto emerso dall'inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro che stamani ha portato al fermo di 24 persone accusate di gestire un traffico di droga. "Era un'associazione - ha detto il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri incontrando i giornalisti - che lavorava a pieno regime e che si stava preparando alla stagione estiva quando la popolazione sulle coste del soveratese triplica e aumenta il numero degli assuntori. Il fermo si è reso necessario perché alcuni indagati stavano partendo per la Svizzera. In questa indagine è stato fondamentale il supporto dei carabinieri delle stazioni presenti sul territorio".
Le indagini sono state coordinate da Gratteri, dal procuratore aggiunto Vincenzo Luberto e dai pm Vito Valerio, Debora Rizza e Veronica Calcagno. "E' stata decapitata un'associazione - ha detto Luberto - che garantiva un regime di monopolio al traffico di stupefacenti nel comprensorio di Soverato ai Gallace. I minori gestivano lo spaccio della marijuana che, fatto ancora più grave, non è quella tradizionale ma di una qualità dalle caratteristiche tossiche devastanti. La disponibilità di cocaina, poi, era tale da superare di gran lunga la domanda, tanto da permettere di convogliarne chili e chili a Milano e nel maceratese".
"Questa attività - ha detto il comandante provinciale dei carabinieri Marco Pecci - ci ha consentito di bloccare un loop criminale. I proventi della vendita della droga permettevano infatti di rafforzare la penetrazione della cosca nel territorio, fornivano gli introiti per proseguire attività come usura ed estorsione. Segnali incoraggianti sono arrivati dalla popolazione dalla quale sono arrivate numerose segnalazioni". "Sono anche stati effettuati - ha detto il colonnello Giuseppe Carubia, comandante del Reparto operativo di Catanzaro - accertamenti patrimoniali. Diecimila euro sono stati trovati e sequestrati nel corso dei controlli".
"Gli appartenenti all'associazione sono molto giovani - ha detto il capitano Gerardo De Siena, comandante della compagnia di Soverato - ma spregiudicati e socialmente pericolosi. Non sono mancati episodi di resistenza e violenza nei confronti dei carabinieri che in alcuni casi hanno riportato lesioni. Spesso gli spacciatori erano anche assuntori e agivano sotto l'effetto della droga. I ragazzini sapevano di lavorare per conto di esponenti del clan Gallace e ne traevano motivo di vanto".