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Rossano, 22 Marzo – Castigo di Dio il terremoto in Giappone: la Curia smentisce.La Curia di Rossano-Cariati prende le distanze dalle dichiarazioni apparse su alcuni siti in queste ultime ore.
Con comunicato stampa n. 11.1011 di oggi, l’Arcidiocesi di Rossano-Cariati (ufficio Comunicazioni sociali) chiarisce la posizione della Curia rispetto a quanto viene riportato sui alcuni giornali online e siti internet vari. L’equivoco è sorto su una dichiarazione riferita a mons. MAZZELLA, arcivescovo di Rossano dal 1898 al 1917 e riportata durante una trasmissione di Radio Maria[MORE]. Di seguito a tale dichiarazione sono scaturite polemiche ed equivoci che richiedono, secondo la Curia, alcune precisazioni, che riportiamo fedelmente:
Nella trasmissione di Radio Maria del 16 marzo 2011 il prof. De Mattei ha citato alcune riflessioni sul terremoto di Messina del 1908 dello stesso Mons. Orazio Mazzella tratte dallo scritto La provvidenza di Dio, l'efficacia della preghiera, la carità cattolica ed il terremoto del 28 di Dicembre 1908: cenni apologetici, Desclée e C., Roma 1909.
Nel suo intervento il prof. De Mattei ha fatto riferimento ad un dibattito filosofico emerso tra il ‘700 e l’800 sul senso del male e della sofferenza. In questo ambito egli ha citato la riflessione che Mons. Mazzella ha sviluppato all’indomani del terremoto di Messina del 1908. Con le sue meditazioni il vescovo Mazzella si inseriva in quel contesto culturale dentro il quale esse vanno lette. Quelle considerazioni, lontane dalla sensibilità odierna appaiono difficilmente comprensibili; si tratta di riflessioni che vanno contestualizzate in un ambiente culturale lontano dal nostro.
L'equivoco che su alcuni mezzi di informazione si è ingenerato è che Mons. Mazzella sarebbe l'attuale vescovo di Rossano e che quelle considerazioni le avrebbe fatte in relazione alla recente tragedia del Giappone: ciò è evidentemente falso.
L'attuale Arcivescovo di Rossano è Monsignor Santo Marcianò il quale non ha scritto nè parlato in merito alla recente tragedia giapponese nè tantomeno si riconosce in quelle affermazioni che alcuni, erroneamente, hanno voluto attribuirgli.
Per l'Arcivescovo e per la tutta la nostra Chiesa diocesana, sentirsi attribuire affermazioni così gravi è una mortificazione e un motivo di sofferenza.
Tanto per opportuna conoscenza e per evitare ulteriori equivoci, precisa il Direttore Antonio Capano, nel comunicato giunto alla nostra Redazione.
Mario Sei