Cassazione, Tarsu ridotta del 40% se l'emergenza rifiuti causa un disservizio nella raccolta
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ROMA, 27 SETTEMBRE - Tarsu ridotta del 40% per i cittadini e le imprese che a causa dell'emergenza rifiuti, indipendentemente dalla responsabilità o meno dell'amministrazione comunale, subiscono un disservizio "grave e protratto" nella raccolta. Un disservizio tale da aver fatto scattare l'allarme sanitario, anche nel caso in cui la debacle avvenga durante il commissariamento della raccolta rifiuti. A deciderlo la Cassazione, che ha così dato ragione all’hotel Britannique di Napoli al quale era stata negata la riduzione perché il Comune non aveva colpa "delle note disfunzioni". [MORE]
Nel controricorso, il Comune di Napoli ha obiettato che il requisito della "imprevedibilità del disservizio era evidente dato che l'intera materia e le connesse competenze decisionali erano in capo al commissario straordinario, articolazione della presidenza del Consiglio dei ministri, e che il Comune di Napoli certamente non avrebbe potuto prevedere che gli impianti di raccolta Rsu, di competenza del commissario straordinario, si sarebbero saturati a causa del mancato completamento del ciclo di lavorazione dei rifiuti alla termovalorizzazione".
Ad avviso della Cassazione, però, "la tesi non è convincente perché incentrata su un requisito, quello di "non prevedibilità" e "non prevenibilità" dell'evento costituito dalla protratta disfunzione, estraneo alle fattispecie che danno titolo alla riduzione della tassa". "Tanto più che - rilevano i giudici - la Tarsu viene introitata, pur in regime di commissariamento del servizio, dall'amministrazione comunale".
La sentenza, dunque, crea un precedente che rischia di innescare una serie di battaglie legali per avere uno sconto sulla tassa dei rifiuti in caso di disagi determinati da un servizio inefficiente.
Giuseppe Sanzi
(fonte immagine nonsprecare.it)