Cassazione: "Taranto deve pagare 8,4 milioni a Equitalia"
Economia Puglia

Cassazione: "Taranto deve pagare 8,4 milioni a Equitalia"

giovedì 8 settembre, 2016

TARANTO, 8 settembre - La Corte di Cassazione ha condannato in via definitiva il Comune di Taranto al pagamento di 8,438 milioni ad Equitalia. La sentenza è stata depositata l'11 agosto. [MORE]

La somma si riferisce solo alla parte capitale. A questa cifra vanno aggiunti gli interessi e le altre voci, per cui è fondato il rischio che si possano superare i 10 milioni di euro.

La cartella per la riscossioni dell'Iva era stata notificata all'ente comunale il 27 settembre del 2007. Il Comune aveva impugnato la richiesta di pagamento perchè arrivata dopo la dichiarazione di dissesto dell'ente, avvenuta nel 2006.

Per il Comune, con la dichiarazione di dissesto, l'ente perde "ogni capacità di agire per i debiti pregressi" in quanto subentra altro organo, nello specifico l'Osl, l'Organo straordinario di liquidazione che risponde al ministero dell'Interno. "La dichiarazione di dissesto finanziario di un Comune equivarrebbe ad una dichiarazione di fallimento, porrebbe un punto fermo all'attività gestionale dell'ente insolvente, sì da estrometterlo dalle operazioni di verifica e pagamento dei debiti".

Secondo la sezione tributaria civile della Cassazione, presieduta da Stefano Bielli, "il fisco, anche dopo la dichiarazione di dissesto, può procedere ad accertamento fiscale nei confronti dell'ente locale mediante la notifica dell'atto impositivo all'organo istituzionale dell'ente e non all'organo straordinario di liquidazione".

"Ne deriva anche - aggiungono giudici della Corte - che è devoluta all'organo istituzionale dell'ente, secondo le regole ordinarie, e non all'organo straordinario di liquidazione la competenza a promuovere opposizione innanzi al giudice tributario. La cartella, infatti, è un atto di riscossione e non di esecuzione forzata. Dunque - dice la Cassazione - la notifica della cartella all'organo istituzionale dell'ente non è illegittima essendo precluse nelle more della procedura di dissesto solo le azioni esecutive nei confronti dell'ente giammai quelle di accertamento".

Nel respingere il ricorso principale del Comune di Taranto e quello "incidentale adesivo" dell'Organo straordinario di liquidazione, la Cassazione ha anche condannato alle spese di giudizio fissate in 20mila euro per ciascuna delle controricorrenti, Equitalia e Agenzia delle Entrate.

Daniele Basili

Immagine da antimafiaduemila.com


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