Caso Ruby, i giudici: «Berlusconi compì atti sessuali in cambio di denaro»
Politica Lombardia

Caso Ruby, i giudici: «Berlusconi compì atti sessuali in cambio di denaro»

giovedì 21 novembre, 2013

MILANO, 21 NOVEMBRE 2013 - Silvio Berlusconi, Ruby ed il bunga bunga. Il triangolo a luci rosse che per mesi ha catalizzato l’attenzione degli italiani, e non solo considerato la risonanza internazionale che la notizia ebbe, e che nello scorso giugno è valso al Cavaliere una condanna a sette anni di reclusione per concussione e prostituzione minorile, registra oggi la motivazione ufficiale espressa nella sentenza da parte dei giudici: «Risulta provato che l’imputato Silvio Berlusconi abbia compiuto atti sessuali con El Mahroug Karima (alias, Ruby) in cambio di denaro e di altre utilità, quali gioielli».[MORE]

Una frase di poche righe, che è possibile leggere tra le 326 pagine scritte e depositate dai giudici della quarta sezione penale del tribunale di Milano, che non lascia grandi margini ad eventuali dubbi o facili contraddittori. In tal senso i legali dell’ex premier, Piero Longo e Niccolò Ghedini si sono affrettati nel pubblicare una nota ove definiscono la sentenza «surreale, in totale contrasto con gli elementi probatori, con la logica, con i fondamenti principi di diritto e con la giurisprudenza della Corte di Cassazione. Anche con la tutta la migliore volontà accusatoria – si continua a leggere – non sarà possibile confermare questa sentenza nei gradi successivi di giudizio».

Sarà, ma intanto le pagine della sentenza sembrano tracciare con molta chiarezza le dinamiche che Berlusconi amava dare vita nella sua casa di Arcore: «Risulta provato – scrivono difatti i giudici – che il regista delle esibizioni sessuali delle giovani donne fosse proprio Berlusconi, il quale dava il via al cosiddetto bunga bunga, in cui le ospiti di sesso femminile si attivavano per soddisfare i desideri dell’imputato, ossia per “fargli provare piacere corporei”, come chiarito dallo stessa El Marough, inscenando balli con il palo da lap dance, spogliarelli, travestimenti e toccamenti reciproci».

Inoltre, come se tutto ciò non bastasse, Silvio Berlusconiera assolutamente al corrente della minore età di Ruby e la prova di tale consapevolezza si trarrebbe «dal comportamento – sostengono sempre i giudici – dallo stesso tenuto, a seguito del controllo di El Marough Karima effettuato dal commissariato di polizia di Corso Monforte a Milano. Infatti, se davvero non fosse stato al corrente della minore età della ragazza all’epoca della loro frequentazione, come dallo stesso affermato, egli non avrebbe avuto alcun motivo di intervenire telefonando al Capo di Gabinetto dottor Pietro Ostuni per evitare il foto segnalamento ed il collocamento della giovane in comunità protetta».

Tale operazione fu messa in atto dall’allora premier poiché, si legge sempre nella sentenza, «Berlusconi temeva giustamente che la minorenne potesse svelare alle forze dell’ordine come in effetti è accaduto il contenuto prostituivo delle serate ad Arcore. Ciò avrebbe potuto astrattamente costituire un eventuale danno per la sua immagine di uomo pubblico». 

(Immagine da tg24.sky.it)

Giovanni Maria Elia

 


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Politica.