Caso Regeni, rilasciati i giornalisti arrestati in piazza Tahir
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IL CAIRO, 25 APRILE 2016 - I giornalisti Basma Mostafa e Mohamed El Sawi, arrestati dai servizi di sicurezza egiziani nella mattinata della giornata odierna, nei pressi di piazza Thair, da quanto appreso dai media locali, sarebbero tornati in libertà.
Le persone fermate, complessivamente, sarebbero circa venti. Tra di esse anche Magdy Emara, Mohamed El Banna, cinque persone aderenti al Partito Socialista Democratico e 12 dei 47 attivisti e giornalisti nei confronti dei quali il procuratore generale avrebbe emesso un ordine di cattura. Tra le persone accusate dalla procura egiziana di incitazione a manifestare, di aver pubblicato informazioni false e del tentativo di rovesciamento del regime al potere, ci sarebbero anche l'avvocato Malek Adli, Amr Badr e Mahmoud El Sakka.
Basma Mostafa è la giornalista ventiseienne che avrebbe realizzato l'intervista alla famiglia presso la quale sarebbero stati ritrovati i documenti intestati a Giulio Regeni, il ricercatore friulano scomparso il 25 gennaio al Cairo e ritrovato morto il 3 febbraio nella periferia della capitale con presunti segni di tortura. [MORE]
La presentatrice Rania Yassen, nel corso di una diretta sull'emittente privata "Al Hadath al Youm", dopo aver esposto ai telespettatori la presunta azione legale che le autorità egiziane potrebbero intraprendere nei confronti dell'agenzia Reuters per aver diffuso "notizie false e illazioni" circa l'arresto e la morte di Regeni, avrebbe espresso dichiarazioni forti: «All’inizio francamente sentivo pietà nei suoi riguardi, un ragazzo ucciso, ma adesso basta, che andasse al diavolo. Tutto questo interesse - prosegue la giornalista - per il caso Regeni a livello internazionale, indica una sola cosa: siamo davanti ad un complotto. Come se Regeni fosse il primo caso di omicidio in tutto il mondo».
Luigi Cacciatori
Immagine da today.it