Caso polizze, il Tribunale di Roma archivia la posizione di Virginia Raggi
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ROMA, 20 FEBBRAIO 2018 - Il gip di Roma Annalisa Marzano ha archiviato la posizione del Sindaco di Roma Virginia Raggi e del suo ex capo della segreteria politica Salvatore Romeo, indagati dalla Procura per concorso in abuso d'ufficio. A darne notizia è la stessa Virginia Raggi sul suo profilo Facebook. [MORE]
"Infondatezza della notizia di reato - scrive - Con queste parole il tribunale di Roma ha cancellato più di un anno di schizzi di fango, ricostruzioni fantasiose e insulti perchè avevo nominato Salvatore Romeo a capo della mia segreteria politica".
"Oltre un anno di accuse da parte di politici e dei tanti "soloni" - continua la Raggi - che, dalle loro comode poltrone negli studi e salotti tv, pontificavano su materie che evidentemente non conoscono. Il giudice sottolinea la trasparenza e la bontà del mio operato grazie alle richieste di pareri legali che, prima della nomina, ho fatto all'avvocatura del Campidoglio e all'Autorità Nazionale Anti Corruzione di Raffaele Cantone. E, soprattutto, definisce falso che io possa aver nominato Salvatore Romeo per beneficiare di tre polizze assicurative di cui io non sapevo assolutamente nulla. Ancora fango e facile ironia sulle "polizze a mia insaputa" ".
"Francamente appare piuttosto stravagante e comunque probatoriamente inconsistente conferire valenza illecita alle tre polizze assicurative che indacavano Virginia Raggi quale beneficiaria soltanto in caso di morte di Salvatore Romeo", scrive il Gip nel provvedimento di quattro pagine con cui ha disposto l'archiviazione di questo filone dell'inchiesta.
Per il Gip, "Romeo nel corso degli anni aveva sottoscritto numerose polizze assicurative del tipo Vita; che i beneficiari erano sempre diversi, prevalentemente familiari e amici; che per i beneficiari non era previsto l'obbligo di comunicazione da parte degli istituti bancari del decesso del contraente onde poter riscuotere il premio. Con tali modalità - si legge ancora - niente di più vero che Virginia Raggi non fosse neanche a conoscenza delle tre polizze assicurative del tipo Vita stipulate da Romeo peraltro in epoca distinta dalla nomina a responsabile segreteria del sindaco e dei cui importi sarebbe stata beneficiaria soltanto in caso di decesso del collaboratore".
La richiesta di archiviazione era stata avanzata anche dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Francesco Dall'Olio, lo scorso 28 Settembre. La stipula di una serie di polizze vita, nelle quali Romeo aveva indicato Virginia Raggi quale beneficiaria in caso di morte del titolare, non era stata valutata come elemento di reato: per gli investigatori, la scelta di Romeo come capo della segreteria politica si poteva spiegare anche con l'esistenza di un lungo rapporto di amicizia e di vicinanza politica che li legava, in qualità di militanti dei Cinque Stelle sin della prima ora.
La nomina di Salvatore Romeo - con un aumento di stipendio da 39mila euro da dipendente del Dipartimento Partecipate a 110mila euro, poi ridotti a 93mila a seguito dei rilievi Anac - era comunque illegittima perchè legata a un errato iter procedurale senza, però, ipotesi di dolo.
"Sono stata accusata ingiustamente da tanti che ora taceranno o faranno finta di nulla - aggiunge la Raggi - Invece, voglio ringraziare i miei avvocati e tutti voi che avete creduto in me, certi che mi sia sempre comportata correttamente. Andiamo avanti a testa alta".
Nonostante l'archiviazione di questo filone, Virginia Raggi sarà processata il 21 giugno con l'accusa di falso nell'ambito dell'inchiesta sulla nomina - prima congelata e poi revocata - di Renato Marra da vicecapo della polizia municipale alla Direzione Turismo del Campidoglio. Renato Marra è il fratello dell'ex capo del Personale del Campidoglio Raffaele, attualmente sotto processo per corruzione in concorso con l'imprenditore Sergio Scarpellini.
Il processo per Marra avrà inizio il 20 aprile davanti al tribunale collegiale - per la Procura, non avrebbe dovuto occuparsi della pratica del fratello per un evidente conflitto di interessi - mentre quello di Virginia Raggi sarà di competenza del tribunale monocratico a seguito della richiesta di giudizio immediato accolta dal gip Raffaella Di Pasquale, lo scorso gennaio.
Virginia Raggi avrebbe dichiarato alla responsabile dell'Anticorruzione in Campidoglio di aver fatto tutto da sola, escludendo così che Raffaele Marra avesse avuto voce in capitolo sulla nomina del fratello. Dichiarazione smentita dai contenuti delle chat interne allo staff capitolino, recuperate dagli inquirenti sul telefonino dello stesso ex funzionario, che dimostrerebbero il contrario.
Daniele Basili
immagine da huffingtonpost.it