Caso Marò: il Tribunale di Amburgo respinge la richiesta italiana sulle misure temporanee
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ROMA, 24 AGOSTO 2015 – Prosegue l’odissea giudiziaria dei due marò italiani, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, iniziata il 15 febbraio 2012 con il loro arresto nel porto di Kochi in quanto ritenuti responsabili secondo la giustizia indiana dell’omicidio di due pescatori, scambiati per pirati e uccisi da armi da fuoco al largo della costa del Kerala il 15 febbraio 2015. [MORE]
La controversa questione marò, unitamente all’aspra battaglia legale tra l'Italia e l'India, il 10 e 11 agosto scorsi (date delle prime due udienze) era approdata al Tribunale internazionale del diritto del mare di Amburgo, che oggi ha reso nota la decisione dell’arbitrato a fronte della richiesta italiana sulle misure temporanee, relativamente al rientro dall’India di Salvatore Girone e alla permanenza nel Paese di Massimiliano Latorre (attualmente convalescente), in attesa della conclusione dell'iter giudiziario.
Con 15 voti a favore e 6 contrari, a maggioranza quindi, senza l'unanimità, i giudici hanno respinto tale richiesta: «L'Italia e l'India devono sospendere ogni iniziativa giudiziaria in essere e non intraprenderne di nuove che possano aggravare la disputa», recita il verdetto. Inoltre, il Tribunale del Mare «non considera appropriato prescrivere misure provvisorie riguardo la situazione dei due marine italiani, poiché questo toccherebbe questioni legate appunto al merito del caso», di pertinenza dell’arbitrato internazionale all'Aja.
Prossimo step sul fronte giudiziario: Roma e New Delhi, entro il prossimo 24 settembre, dovranno presentare «un rapporto di ottemperanza alle misure previste » dalla Corte di Amburgo.
Domenico Carelli
(Foto: thehindu.com)