Caso Lo Porto, Casa Bianca: Obama non aveva certezze quando incontrò Renzi
Estero Calabria

Caso Lo Porto, Casa Bianca: Obama non aveva certezze quando incontrò Renzi

domenica 26 aprile, 2015

WASHINGTON, 26 APRILE 2015 - Dalla Casa Bianca giungono informazioni in merito allo stato delle indagini sulla morte di Giovanni Lo Porto, durante l'incontro tra il presidente Obama e il premier Renzi. Gli Stati Uniti hanno aperto due inchieste per far luce sulla vicenda.[MORE]

LE DICHIARAZIONI DI EDWARD PRICE

Edward Price, portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, ha dichiarato all'agenzia Ansa che le attività di indagine non erano state concluse, durante la visita americana di Renzi "ci sono molti passaggi relativi alla raccolta di tutti i fatti necessari, nel condurre le analisi, e nei preparativi per informare. Questi passaggi non erano stati completati al momento della visita del premier Renzi" continuando, ha aggiunto "fosse stato completato- il processo di raccolta prove- il presidente Obama avrebbe sicuramente informato il premier Renzi quando era a Washington".

DUE INCHIESTE APERTE DAGLI USA

Sulla triste vicenda che ha coinvolto Giovanni Lo Porto e Warren Weinstein, uccisi in Pakistan durante il raid di un drone dell'agenzia di spionaggio statunitense, l'Ispettorato generale della Cia e la Commissione Intelligence del Senato hanno aperto due inchieste. Dipenderà dall'esito delle indagini la possibilità, da parte di Obama, di insediare un "panel" indipendente per accertare le responsabilità. Fonti rivelano che una simile risoluzione era stata già decretata nel 2013 sul caso Snowden e il programma di sorveglianza National Security Agency.

LA RICHIESTA DEI FAMILIARI

Lo sgomento e la delusione dei familiari del cooperante italiano sono stati trascritti in una lettera. Lettera, in cui chiedono la restituzione del corpo di Giovanni, e il rispetto del loro dolore "siamo stati informati che il nostro Giancarlo - così affettuosamente chiamato Giovanni Lo Porto dalla famiglia - è stato ucciso durante un attacco americano. Siamo devastati dal dolore, senza parole e senza una bara su cui piangere. Non capiamo i come e i perchè della sua morte ma pretendiamo che il governo faccia ora completa chiarezza sulla vicenda" continuando a scorrere il documento si legge "siamo stati rassicurati dalla Farnesina e aspettavamo con fiducia il suo ritorno ed ora si scopre che i fatti erano diversi. Giancarlo poteva e doveva essere liberato. Che fosse in quella zona era chiaro a tutti. E quindi l'uso di droni metteva a rischio la sua vita . La sua morte non è stata un semplice errore, la sua salma ci deve essere restituita. Il discorso del ministro Gentiloni davanti a un aula semideserta ha ingigantito il nostro dolore". Infine chiedono "una commemorazione ufficiale è un atto dovuto. Ai giornalisti chiediamo di rispettare il nostro dolore e di seguire il lavoro della magistratura e delle istituzioni".

Fonte foto: brindisiseventh.it

Ilary Tiralongo


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