Caso Kyenge: Pd e M5S chiedono le dimissioni di Rainieri per la condanna ricevuta
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TRENTO, 13 GENNAIO 2015 - Fabio Rainieri, ex Parlamentare della Lega Nord, è stato condannato, ieri, dal Tribunale di Roma, a 1 anno e tre mesi di carcere e un risarcimento economico di 150 mila euro per aver pubblicato sul proprio profilo di Facebook, un’immagine ritoccata dell’ex Ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge. Nella foto, la donna sembrava che avesse il volto di una scimmia.
Oggi, Pd e M5S chiedono all’attuale vice presidente dell’assemblea legislativa emiliano-romagnola, di dimettersi dal suo incarico, poiché, incompatibile con la discriminazione razziale e con la diffamazione.
Giulia Gibertoni, capogruppo del Movimento pentastellato, suggerisce di rassegnare le dimissioni, poiché "se tu vuoi precederci, sarebbe un gesto almeno dignitoso, anche se noi chiederemo comunque che tu non sia più fondamentale in quel ruolo". Per Paolo Calvano, invece, la discriminazione razziale e la diffamazione, non sono affatto in sintonia e quindi compatibili, con il ruolo di vice presidente dell’Assemblea Legislativa, poiché quel tipo di incarico, è un incarico di garanzia nei confronti di tutti i cittadini emiliani e romagnoli che hanno compiuto la scelta di eleggerlo.
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Il primo, dopo la sentenza della condanna, a difendere Rainieri, dal suo profilo social Facebook, è stato, invece, Matteo Salvini, presidente della Lega Nord, dichiarando che “neanche a un ladro o a uno spacciatore danno una condanna così (...), alla faccia della libertà di satira”.
Rainieri, invece, si definisce “allibito davanti alla macchina di fango montata ad arte solo per mettere a tacere l’avversario politico e che sono accuse che non hanno alcuna base di verità, in quanto, il fotomontaggio incriminato, non ha alcun intento razzista” e per questo non si dimetterà.
Luigi Cacciatori
Immagine da ilrestodelcarlino.it