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CASALBORDINO (CH), 29 MARZO 2013 – Anche quest’anno, come accade da ben 25 anni, è prevista a Casalbordino, verso le 20 di questa sera, la processione del Cristo Morto: una via crucis che si snocciola per le vie del paese e che per la sua peculiarità è diventata la più famosa e apprezzata della costa abruzzese.
Lo scenario molto drammatico, che mette in scena la processione, vede partecipi bambini e signori che, insieme all’associazione La Famiglia Casalese, ogni anno lavorano per la buona riuscita dell’evento, dedicandosi ognuno ad un’attività e ad un ruolo specifico: aprono i bambini delle elementari, in saio viola, con le crocette, seguiti dai ragazzi delle medie, con il saio marrone, che portano in spalla le statue con i simboli della celebrazione e poi ci sono le pie donne, giovani ragazze che circondano la bara del Cristo vestite completamente di nero con il velo sul viso. [MORE]
Ma non è solo questo che rende unico l’evento, infatti, la musica e le “stazioni” sono l’aspetto centrale della manifestazione. I musicisti, appunto, intonano il Miserere di Selecchi lungo tutte le vie attraversate e creano l’atmosfera con violini, chitarre e voce imponente seguendo tutto il percorso del corteo.
Le stazioni, invece, sono rappresentazioni viventi della storia di Cristo nei giorni precedenti e nel momento della crocifissione, dall’ultima cena all’orto degli ulivi, da Ponzio Pilato alla crocifissione tutto è raccontato con l’ausilio di fiaccole e ceri che permettono di visualizzare e di immergersi nella scena, come si fosse ancora nell’epoca romana.
Una rappresentazione che ricorda, in modo struggente e vero, un momento molto commovente e drammatico della comunità cristiana coinvolgendo l’intero paese e avvicinando tutti gli altri.
Erica Benedettelli