Casa dello studente, la Caritas gestirà la struttura fino al 2027
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GROSSETO, 12 SETTEMBRE 2014 - La Caritas diocesana gestirà la casa dello studente fino al 2027. Giunge così a buon fine l'iter avviato dalla Provincia per individuare un soggetto interessato ad investire sulla ristrutturazione dell'immobile, garantirne il pieno funzionamento nei prossimi anni e una funzione sociale a servizio della collettività.
Presso Palazzo Aldobrandeschi il vescovo di Grosseto Rodolfo Cetoloni ed il presidente della Provincia Leonardo Marras hanno firmato la convenzione che ufficializza il passaggio di consegne, alla presenza del sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi e del vicedirettore della Caritas Luca Grandi.[MORE]
“La casa dello studente – spiega il presidente della Provincia Leonardo Marras - è stata per anni un punto di riferimento essenziale per la comunità e in particolare per gli studenti pendolari, che venivano a scuola nel capoluogo. Oggi la struttura è fatiscente e in completo stato di abbandono. La Provincia, che è entrata in possesso dell'immobile nel 2007 attraverso una convenzione con il Comune, si è posta l'obiettivo di restituire questo bene ai cittadini. Si sono presentati 5 soggetti: la Diocesi di Grosseto, la Pubblica Assistenza di Grosseto, il Comitato Provinciale di Grosseto Alleanza Sportiva Italiana, il Corpo Boschivo Ittico Ambientale e Raccontiincontri. A tutti abbiamo inviato una lettera in cui si chiedevano requisiti più specifici. La Diocesi di Grosseto ci ha proposto un progetto molto strutturato e di grandissimo valore, che ha superato appieno la valutazione della commissione amministrativa. Siamo soddisfatti ed orgogliosi, la Diocesi farà senza dubbio un ottimo lavoro nell'interesse della collettività”.
La casa dello studente una volta ristrutturata, riattiverà il servizio mensa non solo per gli studenti ma anche per una più ampia utenza esterna. Sarà aperta tutto l’anno con diversi servizi per aiutare chi ha bisogno, operando come centro di accoglienza e come emporio. L'obiettivo è arrivare al pieno utilizzo della struttura per scopi sociali. “Caritas – spiega il vicedirettore Luca Grandi – è l'espressione della Chiesa che si fa presente nel concreto con i servizi ma anche proponendo stili di vita. Con la nostra presenza alla Cittadella dello Studente non saremo un corpo estraneo rispetto al contesto scolastico: le nostre porte saranno sempre aperte ai giovani, saremo un centro di ascolto per i ragazzi e organizzeremo laboratori per garantire la dimensione educativa, forti dell'esperienza che Caritas ha già maturato nelle scuole con i progetti sul volontariato”.
“La Diocesi vive con soddisfazione ed entusiasmo questo momento – dichiara il vescovo Rodolfo Cetoloni - Poter disporre di spazi ampi e adeguati è essenziale per garantire un pieno sviluppo della Caritas, che nell’ottica della Chiesa non è solo l’organismo dispensatore di servizi, ma è prima di tutto un modo di essere dei cristiani, capaci di vivere la prossimità con chi soffre o è ai margini, creando le condizioni perché il Vangelo, che è la buona notizia della salvezza, diventi esperienza concreta per ognuno. La Caritas, frutto straordinario del Concilio Vaticano II, ha quindi lo sguardo rivolto alle vecchie e nuove povertà, ma allo stesso modo anche sulla comunità cristiana, perché continuamente impari a lasciarsi interpellare da quel che accade nella nostra realtà”.
“Con questo atto – aggiunge il sindaco Emilio Bonifazi - la città si riappropria di uno spazio prezioso. Non solo infatti si va a recuperare una struttura inutilizzata da tempo e che quindi necessitava di interventi di riqualificazione, ma soprattutto Grosseto potrà di nuovo avvalersi di un importante punto di riferimento per l'accoglienza. Saranno infatti offerti servizi agli studenti e alle persone in stato di bisogno e sarà così riaperta una struttura funzionale e ben integrata nel contesto della Cittadella dello studente. Un luogo di cura e attenzioni per le famiglie, i ragazzi, le persona in difficoltà, che ben si coniuga con lo spirito formativo ed educativo di un polo scolastico”.
Luciano G. Calì