Casa, crollato di un miliardo il valore, ma le tasse aumentano di un terzo
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ROMA, 04 LUGLIO 2015 - In questi ultimi cinque anni il valore economico degli immobili è crollato, di circa 1,2 miliardi di euro (-14,2 %), mentre le tasse sono aumentate in misura esponenziale: +31,2%. In termini assoluti, il carico fiscale sulla casa è aumentato di 12,3 miliardi di euro: se nel 2010 era pari a 39,48 miliardi di euro, nel 2014 ha toccato i 51,8 miliardi. Intanto, anche nei primi mesi del 2015 il valore economico, in particolare delle casa, continua a scendere.
Sono sufficienti questi dati, diffusi dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre per rendersi conto quanto siano stati duri gli ultimi cinque anni per il mercato del mattone: “Siamo meno ricchi, ma paghiamo di più. Due fenomeni di segno opposto che hano contribuito a spingere il settore dell’edilizia nella crisi più pesante mai registrata negli ultimi 70 anni”, conclude Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia. [MORE]
La selva di tasse e imposte che grava sugli immobili è spaventosa e contribuisce alla crisi: in questa analisi la Cgia ha tenuto conto dell'andamento di tutte le imposte legate alla redditività (Irpef, Ires, Registro e bollo sui contratti di locazione e cedolare secca), ai trasferimenti (Iva, Registro e bollo sui passaggi di proprietà, imposte ipotecarie/catastali, imposte di successione /donazione) e al possesso (Ici/Imu, Tasi, imposta di scopo, Tari).
Inoltre, il crollo della domanda abitativa, dovuto in parte alla stretta creditizia praticata negli ultimi anni delle banche, ha generato una forte contrazione delle compravendite. Sempre tra il 2010 e il 2014, le operazioni di acquisto e vendita riferite alle abitazioni sono diminuite di circa 208.000 unità (-27,3%). Per gli immobili strumentali, invece, la contrazione ha sfiorato le 12.500 unità (-25,1%).
Questa situazione ha avuto delle ripercussioni negative anche per le attività economiche che ruotano attorno al comparto casa. Molti artigiani dell'edilizia, del legno, del settore dell'installazione degli impianti sono stati costretti a chiudere o nella migliore delle ipotesi a ridurre drasticamente il personale alle proprie dipendenze.
"Speriamo che la riforma del catasto tenga conto di questa situazione. Con la revisione delle rendite e l'introduzione della local tax, che dovrebbe eliminare almeno la Tasi e l'Imu, va assolutamente scongiurata l'ipotesi di un ulteriore aggravio fiscale sugli immobili", raccomanda Bortolussi.
Tiziano Rugi