Cartelle esattoriali: Ecco cosa necessita sapere
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Cartelle esattoriali: Ecco cosa necessita sapere

venerdì 15 luglio, 2016

La cartella esattoriale è quel particolare atto mediante il quale una Pubblica Amministrazione, ente creditore, in mancanza di un pagamento spontaneo del contribuente, attiva una procedura di riscossione coattiva dei tributi attraverso Equitalia, ente di riscossione.[MORE]

Procedura L’amministrazione, a seguito di accertamenti e controlli, individuate le somme a lei spettanti, forma il c.d. ruolo, ovvero un elenco dei debitori con la descrizione dettagliata dei tributi e dell’ente impositore o ufficio competente. Tale documento viene, successivamente, trasmesso all’Ente di Riscossione il quale procede alla predisposizione della cartella, alla sua notifica e alla riscossione delle somme ivi indicate.

Contenuto La cartella esattoriale contiene una serie di indicazioni necessarie e obbligatorie: addebiti, modalità di pagamento e conseguente intimazione a pagare entro termini di legge, responsabile del procedimento dell’iscrizione a ruolo e, infine, indicazioni per proporre eventuale ricorso.

Prescrizione Accade spesso che le somme richieste dall’ente impositore non siano esigibili, perché prescritte: Equitalia, infatti, decade dalla sua azione di riscossione se entro determinati termini, decorrenti dall’ultima notifica, non invia alcun atto o sollecito di pagamento (ogni tributo ha termini di prescrizione suoi propri indicati dalla legge).

Per verificare se le somme richieste siano prescritte è sufficiente analizzare la cartella esattoriale nella parte in cui contiene il dettaglio degli importi dovuti. A tal proposito occorre rammentare che, ad esempio, le contravvenzioni al codice della strada si prescrivono in 5 anni così come le imposte sulla casa e tutte le imposte regionali; la tassa automobilistica, invece, si prescrive con il decorso del terzo anno successivo a quello in cui doveva essere effettuato il pagamento.

Tutela Il contribuente che si è visto recapitare una cartella con l’indicazione di un addebito che ritiene infondato ha due possibilità: presentare un ricorso in autotutela all’ente impositore, con allegazione della documentazione che comprovi l’illegittimità del documento, chiedendo l’annullamento totale o parziale della stessa o rivolgersi all’Autorità Giudiziaria competente – Giudice di Pace, Commissione Tributaria o Giudice ordinario, in base alla natura dei crediti – impugnando la cartella e chiedendone l’annullamento o la sospensione.

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Avv. Antonio Afeltra & Avv. Daniela Tassone
 

 


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