Carte Scajola: si indaga su possibili rivelazioni su attentato Marco Biagi
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ROMA, 21 MAGGIO 2014 - La Procura di Roma sta indagando sulle carte sequestrate nei mesi scorsi a Claudio Scajola, nel tentativo di classificare i vari “appunti” e documenti ed accertarne l’utilizzo fatto dall’ex ministro dell’Interno. Nell’indagine in atto, che ha dato il via a una serie di accertamenti, si sta tentando di far luce, tra l’altro, su uno dei fascicoli sequestrato un anno fa nella villa di Imperia, e che conterrebbe dossier riservati del Viminale.[MORE]
Il titolare dell'indagine è Sergio Colaiocco, che lo scorso 18 aprile ha sentito Scajola in merito, e questi avrebbe parlato di sottrazione, da parte di personale della sua segreteria, di documenti non riservati. L’indagine ha lo scopo proprio di comprendere se in realtà si tratti di carte segrete.
Tra i documenti figurerebbero anche alcuni riguardanti il G8 di Genova e l'omicidio di Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, proprio in questo fascicolo, trasmesso a Bologna, dove il pm Antonello Gustapane ha riaperto le indagini, vi sarebbe anche una lettera di un politico vicino a Biagi, spedita al Viminale proprio pochi giorni prima dell’attentato del 19 marzo 2002. Nella lettera pare che si raccomandasse l’assegnazione del dispositivo di protezione, a causa proprio di un serio pericolo che il giuslavorista correva.
Sempre secondo quanto riportato dal quotidiano, Scajola avrebbe “vistato” la lettera, sebbene egli stesso abbia sin dall’inizio dichiarato di non essere mai stato informato del pericolo che Marco Biagi correva.
Il pm Gustapane ha già sentito sia Luciano Zocchi, segretario di Scajola, cui il ministro aveva affidato il proprio archivio, sia la moglie dell'ex ministro Maurizio Sacconi. Si indaga pertanto anche per stabilire l'eventuale sottrazione dal Viminale di atti e di delicati dossier.
(Foto dal sito tg24.sky.it)
Katia Portovenero
AGGIORNAMENTO: L'indagine è ancora conoscitiva e non ha indagati. Le forze dell'ordine si chiedono però perché Zocchi avesse una documentazione simile. Nel frattempo continuano gli interrogatori a Bologna.
AGGIORNAMENTO (21 MAGGIO 2014 ORE 16.36) La Procura di Bologna ha riaperto l'inchiesta, accusando di omicidio per omissione Scajola. Secondo chi indaga, chi sapeva del pericolo non fece il proprio dovere per salvare Biagi dalle nuove BR. (FONTE ANSA)
Annarita Faggioni