Carceri: Lucca, malato cronico muore; per 3 volte chiesti domiciliari
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LUCCA, 29 DICEMBRE - Il suo avvocato, per tre volte da gennaio, aveva fatto richiesta di trasferimento ai domiciliari. Il motivo: le precarie condizioni di salute del suo cliente, T.M., 55enne lucchese detenuto nel carcere San Giorgio di Lucca per reati contro il patrimonio. Ma la raffica di domande per una misura alternativa alla detenzione, non era servita a niente: il 55enne da quella cella non e' mai uscito. Se non dentro una bara. E' li' che, il giorno di Santo Stefano, gli agenti della Penitenziaria hanno trovato il suo corpo senza vita. Forse, a stroncarlo proprio un malore sul quale adesso la magistratura lucchese, vuole vederci chiaro.
Ieri il pubblico ministero Antonio Mariotti ha aperto un fascicolo d'inchiesta contro ignoti e disposto l'autopsia sul corpo dell'uomo che, da tempo, era affetto da un problema di salute cronico. L'obiettivo: capire quali siano le casi reali della morte del 55enne e se ci siano eventuali responsabilità' da parte del personale del penitenziario. Dove non appena la notizia del cadavere trovato in cella si e' diffusa, e' scoppiata una violenta protesta da parte dei detenuti che hanno cominciato a sbattere pentole sulle inferriate. La tensione e' aumentata tanto che fra gli stessi carcerati si sono verificate risse e quattro di loro sono stati ricoverati in infermeria. Il verdetto dell'autopsia arrivera' tra 90 giorni, nel frattempo anche i familiari dell'uomo hanno nomianto un perito di parte. Lo riporta l'edizione on line del quotidiano La Nazione.