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BOLOGNA, 7 GIUGNO 2013 – Superato il limite di tollerabilità che era di 882 detenuti. Ad oggi, infatti, se ne contano ben 929. Terminato il ridimensionamento post-sisma, torna il problema sovraffollamento. L’estate è vicina è la situazione va verso il peggioramento.
Gli “sfollamenti” periodici avvenuti dopo il sisma sono terminati, adesso la situazione alla “Dozza” si fa davvero seria. La sua capienza teorica sarebbe di 483 persone, quella tollerabile si aggira attorno agli 880 detenuti. Attualmente sono presenti in carcere quasi 930 persone, tra cui 860 uomini e 69 donne. Ciò porta benissimo a pensare alle condizioni disagiate in cui vivono i detenuti.
Docce fredde sia per i detenuti che per gli agenti della Polizia Penitenziaria, l’acqua calda, infatti, non c’è sempre. E’ stata installata una nuova caldaia, non ancora in funzione perché non collaudata. Tagliati anche i costi (da 620mila a 500mila euro) per quei detenuti che svolgono lavori interni, mantenendo in funzione il carcere.
Addirittura ai cosiddetti “piantoni”, coloro che assistono i compagni di cella con problemi di salute, non viene più pagato lo stipendio. Grave è anche il fatto che la “Dozza” non ha ancora un suo direttore fisso. La direttrice ad interim è Claudia Clementi, la quale è costretta a viaggiare tra la Dozza e il carcere di Pesaro. Dal suo staff spiegano che le è stato prorogato l’incarico di tre mesi, “poi nessuno sa cosa succederà”.[MORE]
Giovanni Cristiano