Carceri, Clemenza e Dignità: è in gioco il patrimonio genetico del diritto dell'intera umanità
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ROMA, 24 SETTEMBRE 2012- “Il silenzio che sta avvolgendo nuovamente il mondo delle carceri, preoccupa enormemente.” E’ quanto afferma in una nota Giuseppe Maria Meloni, presidente di Clemenza e Dignità. “Si dice che attualmente non sussista un ampio consenso circa un provvedimento di clemenza, ma – prosegue - evidentemente non si è compreso bene e sino in fondo l’oggetto della problematica, non si è compreso bene e sino in fondo cosa vi è in gioco.” “Non stiamo vertendo – sottolinea - di un atto di compassione e di pietà, non stiamo vertendo di un privilegio, di una particolare attenzione nei riguardi di una categoria di persone, non stiamo vertendo realisticamente neanche di un atto di perdono.”
“Gli uomini possono perdonare, lo Stato – spiega - che è una persona giuridica non ha veramente questa facoltà.” “Stiamo vertendo – osserva - di una abnorme violazione di diritti costituzionali, stiamo vertendo di una diffusa violazione dei diritti dell’uomo. Stiamo, quindi, vertendo di diritti, quali la vita, la salute, la dignità della persona umana, che anche se non trovassero alcuna collocazione nel nostro sistema normativo, sarebbero ugualmente previsti nel sistema fondamentalmente naturale dell’uomo e della società.”
“Ecco, - conclude - tramite questo silenzio, tramite questi continui rinvii nella trattazione della problematica, non solo non stiamo sospendendo la tragedia, ma stiamo umiliando e rifiutando proprio il patrimonio genetico del diritto dell’intera umanità, il nostro DNA: il diritto a cui ci verrebbe naturale pensare anche se non fosse scritto e previsto in alcun testo legislativo.”[MORE]
(notizia segnalata da movimento clemenza e dignità movimento clemenza e dignità)