Carceri: Clemenza e Dignità, ci sono fattori di resistenza a possibili soluzioni
Politica Lazio

Carceri: Clemenza e Dignità, ci sono fattori di resistenza a possibili soluzioni

lunedì 16 luglio, 2012

ROMA, 16 LUGLIO 2012- “I suicidi non si fermano, le condizioni di disumanità delle nostre carceri sono da anni sotto gli occhi di tutti, eppure ancora oggi si fa fatica a rintracciare uno sdegno unanime e convinto, una volontà comune per risolvere veramente questa situazione.” E’ quanto afferma in una nota Giuseppe Maria Meloni, presidente di Clemenza e Dignità. “Il primo fattore di resistenza a delle possibili soluzioni, - prosegue - è costituito dall’elementare quanto giusto principio per cui chi ha infranto la legge, deve poi scontare la sua pena. I tanti che si arroccano dietro questa incontestabile considerazione, dimenticano, però, che la legge non è sospesa e non cessa di esistere una volta entrati nei penitenziari, ma continua ad espletare ugualmente e perfettamente la sua efficacia anche per tutto il periodo della detenzione.” “In questo modo, - rileva - sarebbe estremamente utile alla loro lucidità di ragionamento, rintracciare mentalmente quante possibili violazioni di legge vadano concretizzandosi in un siffatto ed atroce regime di detenzione.”

“Tuttavia, - aggiunge – per onestà intellettuale, va detto che, anche inducendo questi stessi a tale riflessione, si garantirebbe loro una maggiore logicità di pensiero, mentre, probabilmente e nei fatti, non si andrebbe oltre tale risultato meramente teorico.” “Esiste, infatti, - osserva - un secondo fattore di resistenza a delle possibili soluzioni, un dato che è ugualmente giuridico e che non incoraggia certo l’attenzione e la sollecitudine delle Istituzioni a fermare la tragedia.” “Si tratta – conclude - del dato per cui dell’odierna tragedia delle carceri, tutti sono responsabili, ma nessuno è veramente responsabile: si tratta del principio per cui “societas delinquere non potest”, si tratta del principio per cui le pene debbono tendere alla rieducazione del condannato, si tratta del principio per cui la responsabilità penale è personale”.[MORE]






(notizia segnalata da movimento clemenza e dignità movimento clemenza e dignità)


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